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Milano, profugo siriano torna nella chiesa che l’aveva accolto e dona 200 euro: “Grazie”

La scorsa domenica un ragazzo siriano che era stato ospitato nel 2014 in una parrocchia di Affori, a nord di Milano, si è presentato al prete, don Vittorio, ringraziandolo e offrendogli 200 euro per aiutare altre persone bisognose. Il ragazzo, arrivato in Italia come profugo, adesso vive in Svezia.
A cura di Francesco Loiacono
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È una storia che assomiglia a una favola quella che arriva da una parrocchia di Affori, quartiere a nord di Milano. A raccontarla è don Vittorio Marelli, parroco della chiesa di Santa Maria dell'Annunciazione. La scorsa domenica mattina una persona si è presentata alla porta della parrocchia: si trattava di un ragazzo dai tratti mediorientali che il prete non ha sul momento riconosciuto. Il ragazzo gli ha spiegato, in italiano stentato, di essere uno dei profughi siriani che aveva trovato ospitalità nella parrocchia di Affori nel 2014, quando l'emergenza migranti a Milano aveva raggiunto picchi altissimi: in centinaia avevano trascorso qualche giorno nella chiesa gestita da don Vittorio tra luglio e agosto. Sorridendo al prete, il ragazzo gli ha detto: "Noi eravamo in tanti e tu non ti puoi ricordare di me. Ma io mi ricordo bene di te perché tu mi hai accolto nella tua chiesa". Poi gli ha offerto una busta con all'interno 200 euro, dicendogli: "Tu hai aiutato me, adesso con questi aiuta quelli che oggi sono poveri e in difficoltà".

Il ragazzo siriano adesso vive in Svezia

Il ragazzo siriano, che ha detto di vivere in Svezia e di essersi preso dei giorni di ferie per passare a ringraziare tutti quelli che lo hanno aiutato, se n'è andato prima che lo stupito sacerdote avesse il tempo di chiedergli il nome e di fargli altre domande. Don Vittorio ha raccontato quanto gli è accaduto ai suoi conoscenti più stretti, ma presto la storia è diventata di pubblico dominio. Prima nel quartiere, poi anche sui social network, dove Fiorenzo De Molli, uno dei gestori della Casa dell'accoglienza insieme a don Virginio Colmegna, ha voluto condividerla perché si è emozionato nell'ascoltarla. Una scelta sicuramente apprezzata, almeno a giudicare dai tantissimi commenti positivi ricevuti. E chissà che questo episodio non possa servire in qualche modo a sensibilizzare ulteriormente i milanesi in vista della nuova ondata di profughi in fuga da guerre e condizioni di vita impossibili attesa per la prossima estate.

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