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Milano, padre rapisce la figlia 11enne per la seconda volta: potrebbero essere in Svizzera

Maher Balle e sua figlia, una bimba di 11 anni che l’uomo ha rapito per la seconda volta in pochi anni andando a prenderla da una scuola media di Milano, potrebbero essere diretti in Svizzera. L’uomo aveva infatti detto all’ex moglie di volersi rifare una seconda vita proprio nel Paese elvetico. Potrebbe però essere un diversivo: nel 2016 Balle aveva già rapito la figlia, adesso affidata in esclusiva all’ex moglie, tenendola con sé per tre anni in Siria. La bimba era tornata a Milano solo il 28 novembre scorso.
A cura di Redazione Milano
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(Foto di repertorio)
(Foto di repertorio)

Porta in Svizzera una delle piste seguite dagli inquirenti che indagano sul rapimento di una bambina di 11 anni, sequestrata dal padre siriano a Milano. La vicenda vede al centro screzi famigliari, una separazione tra marito e moglie nella quale, come spesso accade, a farne le spese è stata la loro figlia: la ragazzina di 11 anni, difatti, era già stata "rapita" una prima volta dal padre nel 2016, aveva vissuto in Siria con lui, la nuova compagna e la sorellastra per tre anni ed era tornata a Milano il 28 novembre scorso, riaffidata in via esclusiva alla madre 53enne, di nazionalità ecuadoriana.

La bambina era tornata in Italia a fine novembre, dopo tre anni in Siria

Quella che doveva essere la nuova vita milanese della bambina – che a Milano è cresciuta – non è durata però nemmeno un mese: venerdì scorso, come anticipato dal Corriere della sera, il padre della bambina, il 42enne Maher Balle, si è presentato alla scuola media frequentata dalla figlia in zona Porta romana andando a prendere la figlia. Nessuno tra i professori e i bidelli ha avuto qualcosa da eccepire: non si sa se non fossero a conoscenza delle complesse vicende famigliari della ragazzina. Fatto sta che padre e figlia si sono allontanati a piedi. Sempre il Corriere riferisce delle piste seguite dalla squadra mobile di Milano, che si sta occupando delle indagini: una porta in Svizzera, nazione in cui il padre della bambina aveva confidato all'ex moglie di voler iniziare una nuova vita. Non si sa però se fosse solo un "depistaggio", magari comunicato proprio in previsione del secondo rapimento. L'uomo potrebbe aver infatti pianificato tutto: avrebbe con sé il passaporto della figlia e due valigie e potrebbe essere diretto nuovamente in Siria. Tutte le autorità aeroportuali sono state informate, mentre le indagini sul suolo italiano puntano all'analisi delle telecamere di videosorveglianza vicino alla scuola frequentata dall'11enne e dei registri degli hotel, che dovrebbero (per legge) aver tenuto traccia di eventuali pernottamenti da parte del 42enne.

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