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Milano, morta Maria Grazia Ghezzi, storica sindacalista Cgil: “Ha combattuto per i diritti di tutti”

È morta questa mattina a Milano Maria Grazia Ghezzi, storica militante e dirigente della Cgil e presidente della sezione Anpi Cgil Lombardia. Originaria di Sovico, in Brianza, viveva a Milano ed era malata da tempo: “Ha combattuto per anni contro la malattia, con la stessa forza con cui ha lottato, per tutta la sua vita, per i diritti di tutte e tutti. Ciao compagna”, il ricordo della Cgil Milano.
A cura di Francesco Loiacono
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Lutto nel mondo sindacale a Milano. È morta questa mattina Maria Grazia Ghezzi, storica militante e dirigente della Cgil e presidente della sezione Anpi Cgil Lombardia. "È un momento di grande dolore per la nostra organizzazione – ha scritto la Cgil di Milano su Facebook -. Ha combattuto per anni contro la malattia, con la stessa forza con cui ha lottato, per tutta la sua vita, per i diritti di tutte e tutti. Ciao compagna". A ricordare la sindacalista anche il presidente di Anpi provinciale Milano Roberto Cenati: "Maria Grazia, cresciuta alla scuola di Jone Bagnoli, ha dedicato la propria vita nella militanza della Cgil, sempre attiva nella difesa dei diritti delle donne. Negli ultimi anni ha dedicato il suo impegno a costituire la Sezione Anpi della Cgil Lombardia. Voleva così – ha aggiunto Cenati – dar modo a chi agisce nel sindacato di trasmettere nei luoghi di lavoro i valori dell'antifascismo, della Resistenza della nostra Carta Costituzionale".

Originaria di Sovico in Brianza, si era trasferita a Milano

In un intervento su un blog la sindacalista aveva raccontato di aver preso la tessera del Partito comunista italiano nel settembre del 1964: "Era appena morto Palmiro Togliatti e quell'anno i nuovi tesserati furono chiamati la ‘leva Togliatti'". Maria Grazia venne accolta, nonostante la giovane età, dalla sezione del suo piccolo paese in Brianza, Sovico. In quel periodo lavorava a Milano, città in cui in seguito si era trasferita. "In poco tempo Maria Grazia era riuscita a iscrivere all'Anpi moltissimi sindacalisti e sindacaliste e andava particolarmente fiera di questo importante risultato – ha ricordato Cenati a proposito della sua esperienza nell'Associazione nazionale partigiani d'Italia -. Ma questo non le bastava: era vulcanica nel proporre iniziative, perché era profondamente convinta della urgenza di una vasta azione di carattere culturale e storico per contrastare il sempre più preoccupante clima di intolleranza di una società troppo chiusa in se stessa e lontana dai valori della solidarietà in cui fermamente credeva". Il presidente Cenati l'ha salutata così: "Non dimenticherò mai la sua passione e la sua determinazione, nonostante i problemi di salute che negli ultimi anni la affliggevano".

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