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Milano, lettura pubblica del Diario di Anna Frank nel giorno dell’ennesima “parata nera”

Domani, 1 novembre, a Milano si terranno due iniziative agli antipodi: in Darsena verrà letto pubblicamente il Diario di Anna Frank, gesto simbolico per rispondere allo sfregio alla memoria della ragazza ebrea, una delle tante vittime della Shoah, compiuto alcuni giorni fa da alcuni ultras della Lazio. Al Campo X del Cimitero Maggiore è annunciato invece un raduno per commemorare i caduti della Repubblica sociale italiana.
A cura di Francesco Loiacono
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Accade tutto in un giorno. Domani, 1 novembre, a Milano si terranno due iniziative agli antipodi. Da un lato, in Darsena, una lettura pubblica del Diario di Anna Frank. Un gesto altamente simbolico per rispondere allo sfregio alla memoria della ragazzina ebrea – una delle tante vittime della Shoah – compiuto alcuni giorni fa da alcuni ultras della Lazio durante una partita di calcio. In un'altra zona della città, il Campo X del Cimitero Maggiore, è annunciato invece un raduno per commemorare i caduti della Repubblica sociale italiana. Raduno che, secondo l'Anpi, rischia di divenire una replica della maxi-parata "nera" che si tenne lo scorso 29 aprile, con centinaia di persone che si produssero nel saluto romano. Un episodio che portò all'apertura di un'inchiesta per manifestazione fascista, finita però con la richiesta d'archiviazione da parte del pubblico ministero: si trattò solo di una commemorazione.

Il sindaco ha chiesto di sorvegliare il raduno al Cimitero Maggiore

Il sindaco Beppe Sala, che quest'anno per la prima volta da decenni non invierà una corona di fiori del Comune al campo X per il 2 novembre, ha chiesto di sorvegliare il raduno per evitare scene come quelle dello scorso 29 aprile. Più dure le richieste del Presidente di Anpi Milano Roberto Cenati, che aveva chiesto a sindaco, questore e prefetto "di fare il possibile per evitare che Milano, Città Medaglia d'Oro della Resistenza, venga nuovamente oltraggiata da inaccettabili manifestazioni di aperta apologia del fascismo. È doveroso ricordare – ha aggiunto Cenati – che al campo dieci del Cimitero Maggiore non sono tumulati soltanto semplici aderenti alla repubblica di Salò, ma gerarchi fascisti come Alessandro Pavolini, ultimo segretario del partito fascista repubblicano, Francesco Colombo, capo della legione autonoma Ettore Muti, che operò nella caserma di via Rovello (poi sede del Piccolo Teatro), Armando Tela, uno dei luogotenenti della famigerata banda Koch che aveva sede a Villa Triste".

Al di là di quanto accadrà al Cimitero Maggiore, la risposta forse più importante al raduno dell'ultradestra, organizzato dall'Unione nazionale combattenti della Repubblica sociale italiana e dall'associazione Memento, emanazione diretta di Lealtà Azione, potrebbe arrivare dalla Darsena. In uno dei luoghi più affollati dai milanesi nei giorni di festa, dalle 16 alle 18 si terrà la lettura pubblica del Diario di Anna Frank, con distribuzione gratuita di alcune copie. La manifestazione è stata organizzata dal Municipio 6: "Per rendere omaggio alla sua memoria e alle milioni di vittime della follia nazifascista, abbiamo scelto di invitare cittadini, studenti, rappresentanti politici, istituzionali, associazioni ed enti ad alternarsi al microfono, leggendo una pagina del suo Diario", ha spiegato il presidente del Municipio 6, Santo Minniti.

La vicesindaco Scavuzzo: Mille buoni motivi per leggere il Diario di Anna Frank

Alla lettura parteciperanno la Comunità ebraica di Milano e la vicesindaco e assessore all'Educazione del Comune di Milano, Anna Scavuzzo: "Ci sono mille buoni motivi per leggere e rileggere il Diario di Anna Frank: perché è un’opera di grande valore letterario, perché è una eccezionale testimonianza storica, perché è un’occasione per mantenere viva la memoria delle tragedie del passato e testimoniare l’importanza dei valori su cui si fonda una società democratica e di diritto. Ma c’è una ragione particolare – ha sottolineato la Scavuzzo – che rende il Diario uno dei libri della mia formazione: il fatto che sia stato scritto da una ragazza di quattordici anni, capace, pur in così giovane età, di scrivere alcune delle pagine più lucide ed intense sulla Shoah e di dare una lezione di umanità a chi, ancora oggi, non ne ha compreso il significato profondo".

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