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Milano, l’arcobaleno dei diritti Lgbt alla fermata metro Porta Venezia è salvo

L’arcobaleno dei diritti della comunità Lgbt, che campeggia sui muri della fermata metro Porta Venezia a Milano, è salvo. Atm aveva iniziato a rimuoverlo per fare spazio a una campagna pubblicitaria della Nike. Ma dopo le proteste della comunità Lgbt e anche del sindaco Beppe Sala l’installazione, ideata in occasione del Gay Pride, continuerà a rimanere al suo posto: i colori dell’arcobaleno continueranno a colorare i muri della stazione metro.
A cura di Francesco Loiacono
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L'allestimento arcobaleno nella fermata metro di Porta Venezia a Milano (Facebook)Dopo pochi giorni di polemiche Atm e Nike hanno fatto marcia indietro: l'arcobaleno che campeggia sui muri della fermata della metro Porta Venezia, a Milano, è salvo. La multinazionale statunitense ha infatti deciso di ridimensionare la propria installazione pubblicitaria, che in origine avrebbe dovuto comportare anche dei cartelloni pubblicitari al posto dell'arcobaleno. Ma dopo le polemiche e soprattutto l'intervento del sindaco Beppe Sala l'azienda, d'accordo con Atm, ha deciso di modificare il proprio progetto. La Nike quindi utilizzerà il grande corridoio sotterraneo che si trova nella fermata, vuoto e senza negozi (viene usato da gruppi di ragazzi, specialmente della comunità filippina, per fare balli e coreografie), per realizzarvi una sorta di grande palestra. Ma per le affissioni pubblicitarie sui muri utilizzerà solo gli spazi liberi sulla banchina, senza intaccare le pareti ricoperte dai colori dell'arcobaleno.

L'installazione arcobaleno era stata ideata da Netflix per il Gay pride

L'arcobaleno era a propria volta parte di un'installazione pubblicitaria ideata da Netflix e realizzata appositamente per il Gay Pride, con lo slogan "Rainbow is the new black" (che riprendeva il titolo di una serie tv di successo della piattaforma di streaming on demand). Da allora però le pareti ricoperte con i colori dell'arcobaleno sono diventate parte integrante di una zona, quella di Porta Venezia, che è il fulcro della comunità Lgbt del capoluogo lombardo, tanto da essere identificato come il "gay district". Quando Atm aveva iniziato a rimuovere l'installazione arcobaleno dai muri era scoppiata la protesta: "L'installazione ha un carattere identitario e simbolico molto forte che deve essere tutelato, in un quartiere che rappresenta i diritti e l'apertura, a livello internazionale, rispetto alla comunità LGBT", aveva scritto tra gli altri la segretaria del Pd Milano Silvia Roggiani. Le mobilitazioni, anche del Municipio 3, sono servite: l'arcobaleno dei diritti è salvo.

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