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Milano, la nuova Darsena già imbrattata dai graffiti. Il Comune: “Li ripuliremo”

A un giorno dall’inaugurazione, i muri della Darsena di Milano sono già stati vandalizzati con scritte fatte con vernice spray. Il Comune annuncia che li ripulirà, ma resta da capire se i milanesi riusciranno a preservare dall’incuria quello che, al di là delle critiche, è un tesoro da adesso nelle loro mani.
A cura di Francesco Loiacono
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Nemmeno il tempo di festeggiare la restituzione alla città della Darsena, che già il "porto" di Milano si trova alle prese con l'azione di qualche vandalo. Scritte con vernice verde sono infatti apparse in più punti dell'area, tornata a disposizione di tutti i milanesi dopo circa 18 mesi di lavori. Immediata la reazione del Comune, che ha chiesto all'impresa che ha steso la protezione antigraffiti sui muri della Darsena di intervenire per ripulire le tag. L’intervento sarà completato nella giornata di martedì 28 aprile: "Le imbrattature comparse sui muri della Darsena appena inaugurata sono un pessimo segnale per la città e un gesto di offesa nei confronti di decine di migliaia di milanesi che ieri hanno salutato festosamente il nuovo volto assunto dai Navigli – afferma l'assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza -. Rappresentano, inoltre, un danno economico: ricordo che la nuova Darsena è stata realizzata con i soldi dei cittadini, quasi 20 milioni di euro".

Una precisazione che forse non serviva ai non pochi milanesi che hanno criticato i lavori di restauro della Darsena. Nel mirino dei critici sono finiti i muri "stile Esselunga" che separano la passerella del lato di via D'annunzio dalla strada, il restauro non filologico di quello che nel Settecento era uno dei più importanti porti fluviali, il chiosco del pesce di piazza XXIV maggio – giudicato da alcuni un ecomostro – il nuovo mercato coperto e la mancanza di paratie che proteggano le persone dal finire in acqua. Tutte le critiche sono legittime, se espresse con civiltà. Resta però un dato di fatto: la nuova Darsena è una realtà con cui da adesso in poi Milano deve fare i conti. È stata festeggiata domenica scorsa da 70mila persone entusiaste ed è un tesoro che, bello o brutto, i milanesi devono proteggere e dimostrare di meritarsi. Qualcuno ha già dimostrato di non esserne all'altezza: tutti gli altri sono chiamati a dare il loro esempio di civiltà: buttare i rifiuti nei cestini – già domenica sera si vedevano bottiglie e sacchetti di plastica in acqua – e mantenere in ordine un luogo simbolo di Milano potrà aiutare anche le persone più irresponsabili a crescere.

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