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Milano, la moglie del capotreno aggredito col machete: “La notte più brutta della mia vita”

La moglie di Carlo Di Napoli, il capotreno aggredito giovedì sera a colpi di machete alla stazione di Villapizzone, a Milano, ha scritto sulla sua pagina Facebook: “Questa è la notte più brutta e lunga della mia vita, mio marito è una roccia anzi la nostra roccia!”. Il marito, dopo un intervento di chirurgico durato otto ore, potrebbe evitare di subire l’amputazione al braccio: la prognosi resta riservata.
A cura di Francesco Loiacono
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"Questa è la notte più brutta e lunga della mia vita, mio marito è una roccia anzi la nostra roccia!". Lo ha scritto giovedì sera sulla sua bacheca di Facebook la moglie di Carlo Di Napoli, il capotreno che giovedì sera è stato aggredito con un machete da un gruppo di ragazzi sudamericani alla stazione ferroviaria di Villapizzone, a Milano. "Non pensavo di essere circondata da così tante persone che ci vogliono bene! Grazie, io non mollo e neanche Carlo!", continua il messaggio della donna, che cinque mesi fa ha avuto una bambina con il ferroviere ferito.

Il capotreno aggredito col machete operato per 8 ore

Carlo Di Napoli ha subito nella notte tra giovedì e venerdì un lungo intervento chirurgico, durato circa 8 ore, con il quale i medici dell'ospedale Niguarda hanno cercato di salvare il braccio sinistro rimasto gravemente ferito dai colpi di machete. Per alcune ore si era pensato che il braccio fosse stato amputato: in realtà i medici dell'ospedale hanno parlato di "lesione grave da fendente al braccio sinistro, lesione che ha portato a una sub-amputazione. Si è cercato di recuperare la funzionalità del braccio e la prognosi verrà sciolta nei prossimi giorni". Il capotreno ha poi parlato al segretario regionale del Pd Lombardia, Alessandro Alfieri: "Ho avuto molta paura, ma ora mi sento più sollevato: la cosa più importante è che potrò riabbracciare la mia bimba di 5 mesi. Avevo intuito che c’era una situazione strana – ha aggiunto il capotreno – e per questo ho chiesto al mio collega se poteva stare ancora un po’ con me nonostante avesse finito il turno".

I colleghi del capotreno si fermano per 15 minuti

Intanto, venerdì, dalle 12 alle 12.15, è andata in scena una manifestazione di solidarietà da parte dei colleghi di Di Napoli. I treni sono rimasti fermi e il personale ha manifestato con fischietti da capotreno contro il clima di insicurezza sui trasporti pubblici, evidenziato anche da una lettera inviata a Fanpage da un capotreno Trenord. Sull'episodio è arrivato anche il commento del presidente di Ferrovie dello Stato, Marcello Messori: "Il presidente di Ferrovie dello Stato Italiane Marcello Messori è rimasto particolarmente colpito dall'aggressione subita dai due dipendenti di Trenord, società partecipata al 50% da Trenitalia (Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane) – si legge in una nota del gruppo -. Oltre a esprimere la sua solidarietà e quella del Consiglio di amministrazione alle vittime di questa aggressione solleciterà le direzioni competenti ad assumere tutte le iniziative necessarie per tutelare chi svolge il proprio dovere durante l'attività di lavoro".

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