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Milano, la Caritas sfida il Decreto sicurezza: “Continueremo ad aiutare i migranti, a nostre spese”

Una presa di posizione netta e ben precisa quella delle Caritas lombarde che hanno deciso di continuare ad aiutare quei migranti che come stabilito dal Decreto sicurezza dovranno uscire dal sistema d’accoglienza statale: “Lo faremo a spese nostre”, ha spiegato il direttore della Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti.
A cura di Chiara Ammendola
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La Caritas lombarda non ci sta dice no al decreto sicurezza voluto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini secondo il quale chi ha il permesso di soggiorno per motivi umanitari e chi invece riceverà il nuovo permesso per protezione speciale deve uscire dal sistema di accoglienza. Un provvedimento che la Caritas non rispetterà visto che continuerà ad accogliere i migranti nei propri centri, a proprie spese, come spiegato dal direttore della Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti: "In questo caso la nostra coscienza ci impone di andare oltre quanto previsto dallo Stato per il bene dei nostri ospiti ma anche delle comunità che le accolgono".

Nei centri di accoglienza delle dieci diocesi lombarde accolti 4.500 migranti

Secondo gli ultimi dati le Diocesi lombarde accolgono circa 4500 migranti su un totale di quasi 27mila in tutta la Lombardia. Circa 2.300 sono nella Diocesi di Milano, quasi mille invece in quella di Bergamo, il resto nelle diocesi di Brescia, Como, Crema, Cremona, Lodi, Mantova, Pavia, Vigevano.Persone che finirebbero con l'essere abbandonate per strada e dunque a loro stesse, prede facili dei circuiti irregolari, ha spiegato Gualzetti che però sottolinea di rispettare le istituzioni e di voler continuare a "collaborare realmente con loro".

Liliana Segre: anche io sono stata una clandestina

Proprio quest'oggi, la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz, ha parlato sul palco del Teatro alla Scala di Milano a centinaia di studenti delle scuole superiori, ricordando gli orrori dell’Olocausto e non mancando di fare alcuni paralleli con la realtà odierna: “Anch’io sono stata una clandestina nella terra di nessuno, so cosa vuol dire essere respinti quando le frontiere sono chiuse”.

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