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Milano, indagate altre cinque persone per l’incendio nel palazzo in cui ha perso la vita un 13enne

Incendio colposo e omicidio colposo per la morte di un 13enne a seguito di una grave intossicazione da fumo. Queste le accuse per cui sono state iscritti al registro degli indagati 5 tecnici del comune di Milano e della società MM, in relazione all’incendio scoppiato in una palazzina popolare di via Cogne.
A cura di Valerio Renzi
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Ci sono altre cinque persone indagate, in relazione all‘incendio che lo scorso 14 febbraio è scoppiato in una palazzina di via Cogne. Si tratta di dipendenti del comune di Milano e della società controllata da Palazzo Marino Metropolitana Milanese. Al registro degli indagati la pm Ilaria Perinu ha già iscritto una coppia di cittadini ecuadoriani, intestatari del contratto di locazione della casa popolare gestita da MM dove è scoppiato l'incendio.

Le accuse ipotizzate sono di omicidio colposo, in relazione alla morte di Haitam, il 13enne deceduto in ospedale dopo essere stato ricoverato a causa della grave intossicazione riportata nell'incendio, e di incendio colposo. Le nuove iscrizioni al registro degli indagati sarebbero un fatto ‘tecnico' per permettere la nomina di periti di parte al comune a MM, ad esempio per l'esame autoptico sul corpo del ragazzo. La procura ha chiesto ai vigili del fuoco una relazione sulla conformità della disposizione del palazzo alla normativa antincendio.

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