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Milano, in fila tutta la notte per le Nike: c’è anche chi è pagato per fare la coda per gli altri

Continuano a destare scalpore le immagini della ressa della scorsa notte davanti al negozio Nike lab in zona Moscova, a Milano. Centinaia di ragazzi hanno fatto ore di fila per accaparrarsi un paio di scarpe in edizione limitata, rivendibili online anche a mille euro, dieci volte il prezzo d’acquisto. Tra la gente in coda c’era anche chi era stato “affittato” per fare la fila per altri. Costo del servizio? 50 euro. A prestarsi sono soprattutto stranieri senza lavoro che così possono guadagnare qualcosa.
A cura di Francesco Loiacono
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Alcuni dei ragazzi in fila (e altri appesi ai muri) per acquistare le nuove Nike al Lab Store di Milano
Alcuni dei ragazzi in fila (e altri appesi ai muri) per acquistare le nuove Nike al Lab Store di Milano

Non solo fashion victim. E non solo "reseller" desiderosi di accaparrarsi scarpe da rivendere per fare affari d'oro. Tra le persone che la scorsa notte a Milano hanno fatto ore di fila per poter comprare delle scarpe Nike in edizione limitata ci sono anche ragazzi che sono stati ingaggiati per conto di altri. Il prezzo di questo servizio? 50 euro. Lo rivela Marianna Vazzana sul quotidiano "Il Giorno" raccontando un'altra parte dell'universo che nella notte tra mercoledì e giovedì si è accampato davanti al Nike lab di via Statuto a Milano, in zona Moscova, per riuscire ad accaparrarsi un paio delle 140 Nike Air Max 90 Off-White in vendita. Costo delle scarpe? 160 euro. Ma rivendibili online a un prezzo che può andare dal triplo fino a superare i mille euro. Ecco perché i 50 euro pagati a un'altra persona per fare la fila al posto proprio non sono un investimento sconsiderato, anzi.

Tanti si prestano a fare la fila per altri dietro compenso

A prestarsi a fare la coda per conto degli altri sono soprattutto ragazzi stranieri, migranti magari senza lavoro e desiderosi di guadagnarsi qualcosa. Ma altri ragazzini stranieri in coda la scorsa notte sono semplicemente fashion victim desiderosi di comprare le scarpe per se stessi. Almeno, questo è quanto dicono: ma di certo resta da capire cosa li spinga a spendere centinaia di euro quando, secondo quanto scrive il "Corriere della sera", molti di quelli che hanno fatto la coda (età media 18 anni, ma diversi anche i minorenni) sono persone disoccupate e che non studiano. Insomma, il sospetto che alla fine la maggior parte delle persone abbia aspettato ore per poter comprare delle scarpe da rivendere subito dopo è fondato: e di certo, al di là del fenomeno del reselling, è anche una spia di come i ragazzini di oggi si lascino tentare dal mito del guadagno facile.

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