Milano, il Pio Albergo Trivulzio nella bufera: “In 7 giorni 27 anziani morti per Covid”
Il Pio Albergo Trivulzio, storico ente assistenziale per gli anziani di Milano, al centro di una bufera giudiziaria e mediatica per l'accusa di aver occultato alcuni decessi dei suoi ospiti per il Covid e per la gestione dell'emergenza, ha rilasciato una nota sulla situazione all'interno della struttura nella prima settimana di aprile: "Dal primo al 7 aprile al Pio Albergo Trivulzio sono deceduti 27 ospiti che presumibilmente avevano contratto il Covid-19". I decessi in totale nei primi sette giorni del mese sono stati 37, ma dieci secondo l'istituto sono "a causa di patologie terminali non riconducibili al virus". Il dato rilasciato dallo storico ente assistenziale che ha da poco festeggiato i 250 anni di storia e ospita, in diverse palazzine, oltre mille anziani, dimostra però inequivocabilmente che il Coronavirus è dilagato anche all'interno del Trivulzio, dove fino a pochi giorni fa la direzione affermava che la situazione fosse "sotto controllo".
Il mese di aprile sta mostrando i primi segni della pandemia
E infatti nella stessa nota il Pat ammette: "Il mese di aprile sta mostrando i primi segni dell'ondata pandemica che ha investito l'intero Paese e che era impossibile che risparmiasse le Rsa, dove sono state messe in campo tutte le misure di protezione dettate dalla legge e della buona pratica clinica". La seconda parte di questa affermazione, e cioè se davvero era impossibile evitare che il virus entrasse tra le mura del Pat e se sia stato fatto tutto il possibile per proteggere gli ospiti, sarà naturalmente l'oggetto di indagine della magistratura, ma anche delle due inchieste ordinate dal ministero della Salute, che ha deciso l'invio dei suoi ispettori, e dalla Regione Lombardia che tramite l'Ats ha istituito una specifica commissione d'inchiesta su quanto accaduto: ne farà parte anche Gherardo Colombo, l'ex magistrato che 28 anni fa indagò su quella Tangentopoli che partì proprio dall'arresto di Mario Chiesa, allora presidente del Pio Albergo Trivulzio.
La struttura si difende: A marzo nessuna strage nascosta
La direzione del Trivulzio, che aveva diffidato il quotidiano "La Repubblica" in merito alle accuse di aver nascosto una "strage", continua comunque a sostenere la propria linea: "Nel mese di marzo non vi è stata alcuna ‘strage nascosta'". "Nelle Rsa come il Pat chi ha i sintomi del Covid può beneficiare delle stesse identiche terapie farmacologiche che vengono somministrate dagli ospedali, con l'unica differenza che il Pat non può offrire la respirazione artificiale (ventilazione assistita) – si spiega nella nota -. Chi accusa il Pat di nascondere i morti probabilmente non è un medico e non è a conoscenza di queste procedure".
In merito agli ospiti morti per sospetto Covid, con un'età media che va dai 78 agli 85 anni, la dottoressa Rossella Velleca, specialista in malattie infettive e Uos Governance Clinica della struttura di via Trivulzio, ha così commentato: "Anche senza la conferma dei tamponi, che ricordo che l'istituto non è ancora in grado di eseguire, i 27 pazienti deceduti nel mese di aprile per una polmonite avevano quasi sicuramente contratto il Covid: la situazione clinica di estrema fragilità di questi pazienti, così come la loro età, non sempre ne consente il trasporto in ospedale. I colleghi che gestiscono i nostri pazienti fanno riferimento agli ospedali del territorio per valutare ogni singolo caso".