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Milano, il papà del ragazzo costretto a rubare dal bullo attacca i professori: “Non vogliono vedere”

Il papà del ragazzino di 13 anni costretto a rubare in casa dei suoi genitori da un bullo punta il dito contro i professori della scuola alla periferia di Milano frequentata da entrambi i ragazzi. I docenti, secondo il genitore, non avrebbero voluto vedere gli episodi di bullismo che il papà denunciava da molto tempo.
A cura di Francesco Loiacono
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Il papà del ragazzino di 13 anni costretto a rubare ai suoi genitori da un bullo attacca i professori della scuola frequentata dai ragazzi. Nessuno tra i docenti, a suo dire, avrebbe visto gli episodi di bullismo che il genitore, a quanto pare, denunciava da tre anni. A raccogliere lo sfogo dell'uomo, la cui denuncia ha portato all'arresto del "capo" di una banda di bulli, un 14enne, è stato Andrea Galli sul "Corriere della sera", lo stesso giornalista che ha riportato la vicenda.

I fatti sono avvenuti in una scuola alla periferia Sud di Milano. Anche se esisteva una sorta di banda di bulli, il 13enne veniva vessato in particolare dal suo quasi coetaneo: i due si conoscevano e il secondo era anche stato in casa del primo. Ed è qui che avrebbe visto degli anelli, di proprietà dei genitori del 13enne, e ordinato al ragazzo di consegnarglieli. L'adolescente prima aveva acconsentito, poi ne aveva chiesto la restituzione spaventato per le conseguenze del suo gesto. Ma era stato costretto nuovamente a rubare ai suoi stessi genitori: dei soldi per riscattare gli anelli da un gioielliere a cui nel frattempo il 14enne li aveva venduti.

Il papà del 13enne, guardando il cellulare del figlio, si è accorto delle vessazioni che il ragazzo subiva e ha fatto partire la denuncia. La scuola avrebbe appunto negato e minimizzato gli episodio. A indagare a fondo sono però stati i carabinieri delle stazioni di San Cristoforo e Porta Genova, oltre ai colleghi della compagnia di Porta Magenta. Al termine delle indagini, coordinate dalla procura dei minori, per il 14enne è scattato l'arresto: il ragazzo è ora ai domiciliari.

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