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Milano, il Far west delle case popolari: l’ultima occupazione finisce a sassate

Sabato sera due ragazze rom incinte, che avevano occupato abusivamente un’abitazione in via Giambellino, hanno dovuto chiamare la polizia per sfuggire alla rabbia degli inquilini regolari, che hanno iniziato a tirare contro la loro porta sassi e mattoni. Non è la prima volta che scoppiano tensioni tra abusivi e regolari: le occupazioni di alloggi popolari a Milano rischiano di diventare un problema di ordine pubblico.
A cura di Francesco Loiacono
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Parlare di emergenza, ormai, sembra quasi riduttivo. Perché intorno agli alloggi popolari di Milano, in parte di proprietà dell'Aler (Agenzia lombarda di edilizia residenziale) e in parte del Comune, sembra in corso un vero e proprio conflitto sociale, una guerra tra poveri che si consuma nel silenzio delle istituzioni. L'ultimo episodio è accaduto sabato, in via Giambellino, periferia sud della città. Due donne rom, incinte, avevano occupato abusivamente verso l'ora di cena un'abitazione. Niente di strano, ormai, considerando che dall'inizio del 2013 sono 1400 le occupazioni da parte di irregolari, nella maggior parte dei casi stranieri. Come di consueto, si è messa in moto anche in questo caso la procedura post occupazione. Ma le forze dell'ordine, arrivate sul posto, di fronte al rifiuto delle due donne di abbandonare la casa non avevano potuto far altro che andarsene: lo prevede la legge, in assenza dell'intervento di strutture di assistenza. Sabato sera, però, la rabbia degli inquilini regolari è montata. E, una volta che i poliziotti se ne sono andati, si è concretizzata in un lancio di pietre e mattoni contro la porta dell'abitazione, condito da minacce e insulti.

Case popolari: un'occupazione finisce a sassate

La situazione si è fatta sempre più tesa, tanto che alla fine sono state proprio le due ragazze rom, barricate all'interno della casa occupata abusivamente, a richiedere l'intervento della polizia. Gli agenti le hanno fatte uscire da una finestra, con una scala, e il loro intervento è servito a riportare ordine nella situazione. Non potrà però durare a lungo. Non di fronte a una situazione così disastrata come quella degli alloggi popolari milanesi, dilaniati da un mix fatto di cattiva gestione, racket dell'occupazione da parte di bande organizzate, rivendicazioni di carattere sociale da parte di gruppi antagonisti. Nemmeno gli inquilini sono esenti da colpe: uno su tre non paga né l’affitto, né le spese per riscaldamento e pulizie. Adesso, oltre a questi problemi, si è aggiunta anche una tensione crescente tra residenti regolari e irregolari. Lo scorso maggio teatro dello scontro, sfociato in un'eclatante manifestazione, è stato il quartiere Calvairate: protagonisti da una parte inquilini regolari e abusivi italiani, dall'altro irregolari rom. Ma ogni quartiere ha le sue tensioni tra gruppi etnici e i suoi focolai di rabbia. Che, se non affrontati in tempo, rischiano di far divampare pericolosi incendi.

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