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Milano, commercianti di via Lorenteggio: “Dopo M4, il coronavirus rischia di darci il colpo finale”

La crisi economica seguita a quella sanitaria per Coronavirus rischia di dare un duro colpo ai commercianti di via Lorenteggio a Milano, già provati a causa dei lavori per la nuova metropolitana M4. “Per via Lorenteggio il Coronavirus è arrivato già nel 2015”, dice senza mezzi termini a Fanpage.it Gaetano Bianchi, storico volto del commercio della zona e presidente dell’associazione AscoLoren. “Meno burocrazia e più aiuti certamente servirebbero, ma non c’è da farsi illusioni”
A cura di Francesco Loiacono
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In foto: uno dei cartelli apparsi sulle cesate dei cantieri della M4 in via Lorenteggio (Dal gruppo: M4 attenzione - Comitato Lorenteggio, Foppa Washington)
In foto: uno dei cartelli apparsi sulle cesate dei cantieri della M4 in via Lorenteggio (Dal gruppo: M4 attenzione – Comitato Lorenteggio, Foppa Washington)

I commercianti di via Lorenteggio, a Milano, guardano con pessimismo alla riapertura delle attività, iniziata il 4 maggio e che potrebbe estendersi, il prossimo 18 maggio, anche a quei negozi che non hanno già alzato la "cler". "Questa emergenza legata al coronavirus potrebbe darci il colpo finale", dice a Fanpage.it Gaetano Bianchi, storico commerciante della zona e presidente di AsCoLoren, associazione che riunisce i 120 negozi della via. "Quest'anno, proprio per via della crisi, non chiederemo la quota associativa", spiega Bianchi, che dal 1969 è il titolare di una gioielleria. Via Lorenteggio è "la più importante arteria commerciale all'infuori della cerchia filoviaria della 90-91", ossia della circonvallazione esterna di Milano. Un punto di riferimento importante per la periferia milanese in cui le prime attività commerciali sono sorte negli anni Sessanta, assolvendo alla doppia funzione di offrire servizi alla cittadinanza e anche a quella di fungere da presidio importante contro il degrado e la criminalità.

La crisi per via Lorenteggio è iniziata con l'avvio dei lavori per la Metro 4

"Ma per via Lorenteggio il Coronavirus è arrivato già nel 2015", dice senza mezzi termini Bianchi. Il "nemico" qui ha un nome, e non è (solo) il Covid-19: si tratta della Metro M4, la nuova linea metropolitana di Milano i cui lavori hanno stravolto la fisionomia della zona: "Dal 2015 a oggi ha chiuso il 50 per cento delle attività commerciali della zona", spiega Bianchi, attivo nell'associazione fin dalla sua nascita il 28 ottobre del 1985. A tirare per sempre giù la cler (la saracinesca in milanese) sono stati negozi di tutti i tipi, ma soprattutto le insegne più importanti legate a un settore, quello dell'abbigliamento, che potrebbe risentire in maniera maggiore del prolungato stop dovuto all'emergenza sanitaria. "Ormai sono pochi qui i negozi di abbigliamento – conferma Bianchi – i più importanti hanno già chiuso".

La realizzazione della metropolitana, che da anni sta costringendo tutti i commercianti a sacrifici, potrebbe portare però in futuro anche dei benefici per i commercianti della zona: "Ma io vedo a ciò che è adesso, e non a ciò che sarà in futuro", spiega il presidente di AscoLoren, che nutre dubbi sia sulla data in cui effettivamente i lavori si concluderanno (dovrebbe essere completata entro luglio del 2023, ma il temporaneo stop ai cantieri potrebbe produrre dei ritardi), sia sull'utilità di una metro "che è nata vecchia: doveva partire prima il progetto della cosiddetta Circle line, la M4 era stata dichiarata desueta ma qualcuno l'ha voluta a tutti i costi". È anche quanto accaduto durante questi anni di "coabitazione" con i cantieri della M4 a rendere "sfiduciati" i commercianti della zona: "I lavori sono partiti senza chiedere niente a nessuno, esattamente come vogliono fare adesso per la pista ciclabile in corso Buenos Aires. E sono cinque anni che facciamo richieste al Comune, siamo demoralizzati in partenza e sfiduciati". Una sfiducia che investe anche le organizzazioni di categoria, a detta di Bianchi criticate da sempre più commercianti che, in alternativa, stanno virando sempre più verso le associazioni delle cosiddette "vie dello shopping". Il futuro del commercio in via Lorenteggio appare sempre più fosco, anche se non manca qualche ricetta per risollevarsi: "Meno burocrazia e più aiuti certamente servirebbero – dice Bianchi – ma non c'è da farsi illusioni".

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