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Milano, racket delle occupazioni abusive nelle case popolari: 9 arresti, anche uno studente

Operazione dei carabinieri nei quartieri Giambellino e Lorenteggio a Milano. Nove persone, tutte appartenenti all’area antagonista milanese, sono state arrestate con le accuse di associazione per delinquere finalizzata all’occupazione abusiva di immobili di proprietà pubblica e alla resistenza a pubblico ufficiale. Stando a quanto emerso dall’inchiesta agevolano l’occupazione abusiva di case popolari Aler in cambio di soldi per le loro iniziative. Gli accusati si difendono: “Nessun racket, non siamo una cricca di mafiosi, ma un comitato di solidarietà”.
A cura di Francesco Loiacono
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Nove persone sono state arrestate questa mattina a Milano dai carabinieri del comando provinciale. Si tratta di appartenenti alla cosiddetta area antagonista, accusati di associazione per delinquere finalizzata all’occupazione abusiva di immobili di proprietà pubblica e alla resistenza a pubblico ufficiale. I nove indagati, stando a quanto emerso da un'inchiesta partita a ottobre del 2016, operavano nei quartieri Lorenteggio e Giambellino di Milano e gestivano l'occupazione abusiva delle case popolari dell'Aler (Azienda lombarda edilizia residenziale), agevolando le occupazioni in cambio di un sostegno economico alle loro iniziative. Le persone destinatarie dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano sono sette cittadini di nazionalità italiana, un colombiano e un peruviano. Tra loro ci sarebbe anche uno studente. Oltre agli arresti sono stati sequestrati anche nove appartamenti dell'Aler abusivamente occupati.

Il comitato degli abitanti: Non siamo una cricca di mafiosi, ma un comitato di solidarietà

Il Comitato abitanti Giambellino Lorenteggio, cui afferiscono le persone arrestate, su Facebook ha commentato l'operazione di questa mattina respingendo le accuse mosse: "Chiunque abbia un po' di sale in zucca conosce la differenza fra lottare ed essere un racket. Noi non abbiamo mai preso soldi per nulla, perché noi non siamo una cricca di mafiosi, ma un comitato di solidarietà", hanno scritto annunciando che le attività del comitato andranno avanti e chiedendo la solidarietà dei residenti della zona.

Le intercettazioni: C'è Aler, fate silenzio

In una delle telefonate intercettate nel corso dell'inchiesta è documentata una conversazione tra una persona del Comitato e l'inquilino di un appartamento occupato abusivamente che evidenzia una delle "norme di comportamento" stabilite dal comitato in caso di intervento di addetti dell'azienda di edilizia residenziale. Nella telefonata il comitato informa della presenza di dipendenti dell'Aler nello stabile e invita a non aprire la porta e a fare silenzio. La telefonata arriva però troppo tardi, quando l'inquilino ha già aperto e risposto alle domande dell'addetto dell'Aler. Al che la persona del comitato rimprovera l'occupante: "Ma sei scemo? Ricordati che quelli lì sono quelli che ci sbattono fuori di casa, hai capito?".

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