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Milano, anche Giovanni Storti del trio al flashmob di riders e ciclisti contro Trenord

Riders e ciclisti in piazzale Cadorna a Milano per protestare contro il divieto imposto da Trenord al trasporti di bici sui convogli regionali. Una protesta organizzata da Legambiente Lombardia e che ancora una volta pone l’accento sulla mancata tutela di chi si muove e lavora in bicicletta: “È un provvedimento non solo chiaramente discriminatorio, ma contro l’economia, la dignità, il lavoro e la sostenibilità”, spiegano i ciclisti davanti alla sede di Trenord.
A cura di Chiara Ammendola
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Il divieto di trasportare bici sui convogli regionali al centro del flashmob tenutosi giovedì 11 giugno a Milano, dove riders e ciclisti hanno raggiunto piazzale Cadorna per protestare contro la decisione di Trenord in vigore dal 3 giugno. Una protesta organizzata da Legambiente Lombardia, che ha visto la partecipazione anche di Giovanni Storti del trio comico "Aldo, Giovanni e Giacomo".

"La Regione Lombardia c’è l'ha con i ciclisti probabilmente perché invidiosa di non aver fatto nulla – afferma Andrea Poggio di Legambiente – Trenord deve organizzarsi per rendere possibile che le biciclette possano salire in treno in sicurezza. Abbiamo raggiunto il culmine con il ricorso di De Corato contro le piste ciclabili, quando è noto che il governo sta adottando una legge speciale per invitare tutte le città a farle. Noi ciclisti siamo ostaggio di Trenord". La norma in vigore dal 3 giugno permette il trasporto solo di monopattini e bici pieghevoli mentre le bici tradizionali possono essere trasportate solo in quei convogli regionali che hanno lo spazio apposito a disposizione.

"È un provvedimento non solo chiaramente discriminatorio, ma contro l'economia, la dignità, il lavoro, il buon senso, la sostenibilità, i viaggiatori, gli abbonati e i cittadini – spiegano i ciclisti – le nostre biciclette saranno la migliore garanzia di distanziamento fisico". Il riferimento è soprattutto al lavoro che riders e fattorini hanno svolto durante la quarantena senza mai fermarsi e che continuano a svolgere, lavoro possibile grazie alle loro bici e soprattutto grazie al fatto di poterle trasportare sui treni potendo raggiungere così Milano dai vicini comuni.

Solo mercoledì c'era stata un'altra mobilitazione, questa volta degli stessi fattorini in bici che hanno percorso le vie del centro per chiedere "una sanatoria per i rider senza documenti e senza permesso di soggiorno, una soluzione per le bici in stazione a Trenord e un contratto di lavoro alle piattaforme". L'iniziativa organizzata dal collettivo Deliverance precede altri "strike" che si terranno nei prossimi giorni e che verranno annunciati a breve.

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