Milano, flash mob al Pirellone: Matteo Salvini e Attilio Fontana nei panni de ‘Il padrino’
Sacchi di letame e due immagini che ritraggono Matteo Salvini e Attilio Fontana nelle vesti de ‘Il padrino'. Gli attivisti del centro sociale ‘Il Cantiere' oggi pomeriggio hanno manifestato con un flash mob davanti al Pirellone di Milano, grattacielo che ospita la sede del Consiglio regionale della Lombardia. Uomini e donne hanno presieduto via Fabio Filzi mostrando uno striscione con scritto "La mafia è una montagna di merda" riportando la celebre frase di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia 41 anni fa, il 9 maggio del 1978. "A 41 anni dal suo omicidio gli stessi interessi loschi infestano la società, arrivando fino ai vertici dello Stato, sia a livello locale che nazionale – hanno detto gli organizzatori della manifestazione – Oggi come ieri chi è amico della mafia è nemico dei diritti".
Attilio Fontana indagato per abuso d'ufficio
I manifestanti hanno fatto riferimento agli ultimi fatti di cronaca come l'incarico revocato dal premier Giuseppe Conte al leghista Lega Armando Siri, sottosegretario ai Trasporti, indagato per corruzione. Sotto accusa dei manifestanti il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini e Attilio Fontana. Il governatore della Lombardia, indagato per abuso d'ufficio dalla procura di Milano, è coinvolto in un'indagine nata dalla maxi inchiesta della Direzione distrettuale antimafia che ha scosso Lombardia e Piemonte con 95 persone indagate, 43 destinatarie di misure cautelari (12 sono finite in carcere) per accuse che in nove casi sono di associazione per delinquere finalizzata a una serie di reati tra cui finanziamento illecito e abuso d'ufficio. In sua difesa è intervenuto Matteo Salvini, che ha definito "vergognosi" gli attacchi nei suoi confronti. "Fontana è lo stesso che parla di ‘razza bianca', altitonante di ‘guerra agli occupanti di casa abusivi – continuano gli attivisti – seminano guerra tra poveri per non dare un centesimo al diritto alla casa, per l'accoglienza, per una vita degna per tutte e tutti".