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Milano, esposto dell’assessore regionale De Corato contro la pista ciclabile in Buenos Aires

Esposto dell’assessore regionale esponente di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato contro la pista ciclabile di corso Buenos Aires a Milano: “Domani partirà anche la raccolta firme per dire no ad una pista ciclabile realizzata nella foga green della Giunta che crea danno ai commercianti, ingorghi del traffico e insicurezza per gli stessi ciclisti”, le parole dell’assessore.
A cura di Chiara Ammendola
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La nuova pista ciclabile in corso Buenos Aires a Milano
La nuova pista ciclabile in corso Buenos Aires a Milano

Un esposto alla procura della Repubblica contro la nuova pista ciclabile realizzata dal Comune di Milano tra Corso Venezia e Corso Buenos Aires. A presentarlo è stato Riccardo De Corato, assessore regionale alla Sicurezza della Regione Lombardia dopo settimane in cui la nuova ciclabile, fortemente voluta dall'amministrazione comunale, è stata al centro di una feroce polemica per gli ingorghi creatisi e anche per un incidente avvenuto a pochi giorni dalla sua apertura.

Danno ai commercianti, ingorghi del traffico e insicurezza per gli stessi ciclisti

"Questo esposto è stato fatto affinché la Magistratura verifichi se sussistono i requisiti come l'ordinanza e le planimetrie, che a nostro avviso mancano, per modificare la viabilità del tratto stradale preso in considerazione – ha spiegato l'assessore regionale alla sicurezza, polizia locale ed immigrazione, Riccardo De Corato, esponente di Fdi – con la petizione online, iniziata alcune settimane fa, contro questa corsia dedicata alle bici, abbiamo raggiunto le 1.600 adesioni. Da domani, inoltre, partirà la raccolta firme in piazza Oberdan, dalle 15 alle 18, per dire no ad una pista ciclabile realizzata nella foga green della Giunta che crea danno ai commercianti, ingorghi del traffico e insicurezza per gli stessi ciclisti".

Sala: Svolta negativa nella relazione fra Regione e Comune

Sulla questione è intervenuto nel pomeriggio il sindaco di Milano, Giuseppe Sala: "Se siamo arrivati a questo punto ne prendo atto, ma è evidente che ciò rappresenta una svolta profondamente negativa nella relazione fra Regione e Comune – ha scritto il primo cittadino su Facebook prima di aggiungere – suppongo che prima di agire con una modalità così anomala abbia avvisato il presidente Fontana". La Regione, invece, in una nota ha specificato che l'atto "non è frutto della Giunta regionale e del suo presidente Attilio Fontana" e che l'azione è da considerare "di carattere puramente personale".

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