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Milano, edicole prese d’assalto per le mascherine gratis: “File all’alba, sono finite in poche ore”

A Milano le mascherine messe a disposizione gratis nelle edicole sono andate esaurite in poche ore. In tutto sono 90mila i dispositivi da distribuire nel capoluogo lombardo. Nelle ultime 24 ore sono arrivate le prime 45 mila, la seconda metà è attesa per la prossima settimana. “In molto casi la gente era già in coda alle 6.30 di mattina e alle 9 i dispositivi erano finiti”, ha raccontato a Fanpage.it Carlo Monguzzi, vicepresidente del Sindacato nazionale autonomo giornalai. Gli edicolanti devono gestire la distribuzione: “Ma non è facile capire chi davvero ha bisogno e chi prova a fare il furbo”.
A cura di Simone Gorla
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Dopo settimane di vendite in calo, nelle strade deserte di Milano, le edicole sono state prese d'assalto. Non per comprare giornali e riviste, ma per le mascherine gratis messe a disposizione delle persone più bisognose. In tutto 90mila dispositivi da distribuire nel capoluogo lombardo. Nelle ultime 24 ore sono arrivate le prime 45 mila, la seconda metà è attesa per la prossima settimana. Le prime sono già andate esaurite. Ogni punto vendite ne ha ricevute circa 150, ma sono andate a ruba. "In molto casi la gente era già in coda alle 6.30 di mattina e alle 9 i dispositivi erano finiti", racconta a Fanpage.it Carlo Monguzzi, vicepresidente del Sindacato nazionale autonomo giornalai.

Mascherine gratis, edicole milanesi prese d'assalto

Gli edicolanti si sono così trovati ad avere un nuovo ruolo sociale, per niente semplice. Sono infatti i giornalai a decidere sull'assegnazione delle mascherine. Una scelta molto difficile con il rischio di proteste, mentre c'è anche chi fa il furbo. "In generale le mascherine vengono date alle categorie più a rischio, ma sono scelte lasciate alla sensibilità dell’edicolante. Ci è stato chiesto di dare la precedenza agli anziani, a chi è in giro e non ce l'ha, ai soggetti fragili e alle persone che non sono in grado di permettersele. Ma non è facile capire chi davvero ha bisogno e chi prova ad approfittarsene", sottolinea Monguzzi.

Gli edicolanti: Dobbiamo decidere noi a chi darle

Gestire le consegne non è facile, soprattutto quando la voce si sparge. "È un attimo, danno la notizia e viene ripetuto anche in televisione. Così appena apriamo ci troviamo la fila davanti. A Milano c’è un sacco di gente, una densità altissima. Qualcuno compra anche il giornale, per carità, ma sono pochissime le edicole che fanno giornata in questo periodo. I chioschi nelle metropolitane sono in grande difficoltà. La gente arriva per la mascherina gratis o per quei giornali, soprattutto locali, che danno in omaggio i dispositivi. Lo hanno fatto a Bergamo, anche a Monza".

Dispositivi esauriti in 24 ore

In 24 ore le mascherine arrivate dalla protezione civile sono già esaurite. "Certo,  45 mila per 300 punti vendita non sono poche, ma la concentrazione è altissima", ricorda l'edicolante, è" capitato anche di trovare il cliente arrabbiato perché non la trova, o qualcuno che ci chiede di metterne da parte 4 o 5. Chiaramente non possiamo". Qualcuno prova a fare il furbo, ma non sono tutti così. "La maggioranza delle persone è ordinata e gentile. Certo, chi non le trova ci rimane male". Gli edicolanti sperano ora che il loro impegno sia ricordato.

"Noi siamo aperti grazie al Dpcm e ci fa piacere, ma dobbiamo anche dire che le varie istituzioni ci hanno messi poco in condizioni di operare in sicurezza. Mascherine e guanti ce li siamo comprati noi, ci siamo trovati in enorme difficoltà – sottolinea il vicepresidente Snag – Ce l’abbiamo messa tutta e abbiamo fatto del nostro meglio, speriamo che dopo questa crisi governo e gli enti locali ci riconoscano come punti di riferimento essenziali come servizi di pubblica utilità".

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