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Milano è un’isola: l’impresa di Simone, che l’ha circumnavigata sui Navigli

Milano come un’isola. È l’insolita veste in cui Simone Lunghi ha esplorato la città, compiendo un’impresa unica: circumnavigare Milano grazie al complesso e secolare sistema dei suoi navigli e canali navigabili. Simone ha percorso 200 chilometri in sette giorni, in parte su un sup (stand up paddle) e in parte in bici. A Fanpage ha spiegato com’è nata la sua idea.
A cura di Francesco Loiacono
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Simone Lunghi intento a compiere la sua impresa
Simone Lunghi intento a compiere la sua impresa

Milano è un'isola. O almeno può diventarlo, lavorando di fantasia. Questo è quello che deve aver pensato Simone Lunghi, appassionato di sup (lo stand up paddle, una sorta di tavola da surf su cui si pagaia stando in piedi) e amante del capoluogo lombardo e soprattutto dei suoi Navigli. Da questi suoi due "amori" e dalla sua voglia di esplorare è nata l'idea di compiere un'impresa "folle" che nessuno aveva mai tentato prima: circumnavigare Milano muovendosi nel complesso e secolare sistema dei suoi navigli e canali navigabili. L'impresa è stata compiuta nel giro di sette giorni, percorrendo oltre 200 chilometri. Venerdì 16 novembre, alle ore 18.30, Simone ha raccontato nel dettaglio la sua avventura in un incontro dal titolo emblematico "Milano: l'isola che non c'era", che si è tenuto presso la sede milanese di Emergency in via Santa Croce 19.

Simone ha spiegato a Fanpage.it come è nata l'idea di circumnavigare Milano sul suo sup: "Ho davvero sempre sentito il fascino della parola ‘circumnavigare' – afferma Simone, che ha fondato l'associazione Angeli dei Navigli – Ma pensavo che non avrei mai potuto essere il primo a circumnavigare nulla di importante. Poi avevo già navigato, in maniera integrale, su tanti navigli ma alcuni mi mancavano e volevo essere il primo ad aver navigato su tutti i navigli". L'impresa non è stata sempre facile: le risalite a terra in alcuni tratti (circumnavigare integralmente Milano rimanendo sempre in acqua non è possibile: chissà che non lo diventi in futuro) si sono rivelate difficoltose: "Gli sbarchi su alcuni navigli sono molto ridotti, come sul Grande. Altri navigli come il Bereguardo, il Pavese o il canale Villoresi sono molto più ‘antipatici' da quel punto di vista. In particolare il Villoresi è molto complesso perché i bordi non sono verticali e anche molto alti, aggiungendo difficoltà alla difficoltà".

Ogni città che si specchia nell'acqua raddoppia la sua bellezza

Quando si chiede a Simone com'è Milano vista dall'acqua, la sua risposta tradisce il suo amore per la città: "Ogni città che si specchia nell'acqua raddoppia la sua bellezza. Milano non fa eccezione. Anzi: la storia di Milano è stata scritta con l'acqua dei Navigli". Tra le "cartoline" più caratteristiche che si porta dietro dal suo viaggio Simone cita "alcuni angoli della Martesana, che mi hanno letteralmente rapito il cuore. Amici a cui ho fatto vedere i filmati mi hanno chiesto se alcune scene fossero state riprese sul set de "Il signore degli anelli'". Infine una domanda rivolta al futuro: "Cosa ne pensi della riapertura di alcune tratte dei Navigli storici e cosa ti auspichi per migliorare la "Milano, città d'acqua" di cui molti ignorano la storia? "Ogni anno personalmente porto migliaia di turisti sulla Darsena. Se non si fosse cambiata idea quello che adesso è uno dei principali poli turistici di Milano sarebbe stato un parcheggio, non dimentichiamolo! Vorrei che i milanesi e i city users imparassero ad amare e, soprattutto, a rispettare i Navigli – conclude Simone – Se poi li riaprissero sarebbe un sogno per me far scoprire ai milanesi altri tratti della città, ma mi rendo conto che è un sogno che che ha un costo".

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