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Milano, è morto Venanzio Gibillini: era sopravvissuto ai campi di concentramento nazisti

È morto a Milano Venanzio Gibillini, sopravvissuto ai campi di concentramento di Bolzano, Flossemburg e Kottern (Dachau). Aveva 94 anni e da alcuni giorni era ricoverato in ospedale per un malore. Nel 2017 era stato insignito dell’Ambrogino d’oro per il suo “luminoso esempio di coraggio” e per la sua continua opera di testimonianza dei “valori ambrosiani di libertà, antifascismo e difesa della democrazia”.
A cura di Francesco Loiacono
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Venanzio Gibillini
Venanzio Gibillini

Nei giorni dedicati alla Memoria delle atrocità commesse durante il nazifascismo, è morto a Milano all'età di 94 anni Venanzio Gibillini, sopravvissuto ai campi di concentramento di Bolzano, Flossemburg e Kottern (Dachau). A darne notizia è stata l'Aned, Associazione nazionale ex deportati. Gibillini aveva 20 anni quando fu deportato. Venne arrestato dall'ufficio politico fascista dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 per essersi rifiutato di aderire alla Repubblica Sociale Italiana. Dopo essere stato incarcerato a San Vittore, venne deportato e destinato a un campo di lavoro forzato. Fu liberato il 25 aprile 1945 e da allora divenne "un instancabile e tenace testimone della violenza nazifascista", come ha ricordato il presidente del Consiglio comunale di Milano Lamberto Bertolè: "Meno di due mesi fa lo ho incontrato a un'iniziativa con moltissimi studenti delle scuole superiori milanesi sulle leggi razziali – ha ricordato Bertolè esprimendo il proprio cordoglio per la morte di Gibillini – In quell'occasione aveva colpito tutti, un'altra volta, per la sua lucidità, la memoria minuziosa dei dettagli della sua deportazione e il suo straordinario sorriso di fronte alle domande e all'affetto delle ragazze e dei ragazzi".

Nel 2017 aveva ricevuto l'Ambrogino d'oro

Gibillini è morto nella serata di ieri, mercoledì 16 gennaio, dopo una breve malattia per la quale negli ultimi giorni era stato ricoverato in ospedale. Fino all'ultimo, stando al racconto di quanti gli sono stati vicini, ha mantenuto il suo sorriso. Nel gennaio del 2017 Venanzio Gibillini era stato insignito della massima onorificenza cittadina, l'Ambrogino d'oro: "Milanese sopravvissuto ai campi di concentramento di Bolzano e di Flossemburg, ha vissuto con ferma dignità di cittadino l’adesione ai valori della libertà e della democrazia opponendo alla barbarie nazifascista una coscienza limpida e un coraggio esemplare", si leggeva nelle motivazioni dell'onorificenza – "Milano è grata a Venanzio Gibillini per il suo luminoso esempio di coraggio e per la infaticabile testimonianza dei valori ambrosiani di libertà, antifascismo e difesa della democrazia". Un esempio che dovrà continuerà a restare impresso nella memoria di tutti i milanesi.

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