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Milano, dopo le multe “pace” fatta tra questura e ristoratori

Pace fatta tra la “Horeca Lombardia” (comparto ristorazione pub pizzerie e bar) e il questore di Milano dopo le multe ricevute dai dimostranti delle categorie radunatisi a Milano questa mattina, mercoledì 6 maggio, per protestare contro il governo a causa della crisi economica che li ha investiti.
A cura di Filippo M. Capra
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Pace fatta tra la "Horeca Lombardia" (comparto ristorazione pub pizzerie e bar) e il questore di Milano dopo le multe ricevute dai dimostranti delle categorie radunatisi a Milano questa mattina, mercoledì 6 maggio, per protestare contro il governo a causa della crisi economica che li ha investiti.

Ristoratori e questura a confronto

Come comunicato dalla questura, nel pomeriggio di oggi c'è stato un incontro tra il questore e i rappresentati dell'Horeca per chiarire quanto successo nelle ore precedenti. Le due parti, si legge in una nota, hanno riconosciuto che non vi è alcun motivo di astio nei confronti dell'altra, ma semplicemente è stato evidenziato che da una parte c'è il diritto di protestare e dall'altro di far rispettare le regole. Motivo per cui tutti i partecipanti sono stati multati per assembramento. I rappresentanti dell'Horeca hanno riconosciuto che la situazione gli è sfuggita di mano, forse perché non si aspettavano tanta gente, chiarendo definitivamente la questione con la polizia.

Le proteste della mattinata

Stamattina erano state veementi le proteste di coloro che sono stati multati: non solo titolari di locali, ma anche dipendenti che avevano risposto alla "chiamata" dei loro datori di lavoro ed erano scesi in piazza per protestare. "Hanno multato dei dipendenti, persone che hanno ricevuto 551,40 euro a fronte di una busta paga di 1.400 – spiega una delle ristoratrici presenti -. Oggi sono venuti a manifestare, hanno dato i loro documenti prima e adesso si sono beccati una sanzione". "Abbiamo visto da subito che la Costituzione non serve più a niente", ha urlato un altro dei multati in favore di telecamera. "Eravamo tutti tranquilli, distanziati e con mascherina. E vengono a farci la multa: noi siamo solo dipendenti, non siamo manco i titolari", ha detto quasi in lacrime un'altra donna multata dalla Digos.  "Siamo trattati da delinquenti – hanno protestato due ristoratrici -. Siamo venuti a reclamare i nostri diritti perché non riusciamo più a pagare nulla e ci ritroviamo pure una multa del genere".

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