Milano: dopo 90 anni torna a funzionare il mulino dell’Abbazia di Chiaravalle del XII secolo
È stato costruito nel 1135, assieme all'Abbazia di Chiaravalle, ed è uno dei mulini esistenti più antichi della Lombardia. Adesso, dopo novant’anni, l'acqua è tornata a far muovere le pale dell'antico mulino dell'abbazia che era rimasto attivo per secoli, fino all'inizio del secolo scorso, prima di finire nel degrado. A inaugurare il mulino tornato funzionante è stato ieri l’assessore all’Urbanistica, verde e agricoltura di Milano Pierfrancesco Maran: "È un evento atteso da decenni che rende l’ambito del Parco della Vettabbia ancora più prezioso e caratteristico – ha detto l'assessore – Ringrazio tutti i soggetti che hanno contribuito a rendere possibile questa giornata di festa e che continueranno a tenere in vita l’attività del mulino". Alla giornata di festa hanno partecipato anche l’Abate padre Stefano Zanolini, alla guida della comunità di monaci cistercensi che Avivono nell’abbazia, la presidente del Parco Agricolo Sud Milano Michela Palestra e la presidente di Koinè cooperativa sociale Paola Radaelli. Sono stati tanti i soggetti che hanno contribuito al recupero del mulino: oltre a quelli già citati, con in prima fila il Comune, ci sono anche il depuratore di Nosedo, da cui proviene l’acqua a valle della depurazione (della Vettabbia), il Consorzio Utenti Roggia Vettabbia, aziende agricole locali e imprenditori del Borgo di Chiaravalle.
La storia del mulino dell'Abbazia di Chiaravalle
Il mulino del Monastero di S. Maria di Chiaravalle è stato costruito presumibilmente in contemporanea al Monastero fondato da San Bernardo di Clairvaux dell’Ordine dei monaci cistercensi nel 1135 a sud di Milano. Per secoli fu il simbolo di operosità della comunità che sorse attorno all'Abbazia, prima di cadere in disuso ed essere utilizzato a fini residenziali. Nel 1963 fu completamente abbandonato e lasciato all'incuria e al degrado. Il suo recupero avvenne nel 2009, dopo un restauro lungo 10 anni voluto e finanziato dalla Città Metropolitana di Milano su progetto dell’architetto Silvio Fiorillo il quale, grazie ad approfondite ricerche storiche, è riuscito a risalire alla forma originale degli antichi meccanismi. Ruota, ingranaggi e macina del mulino sono stati così perfettamente ricostruiti con l’aiuto di Carlo Pedretti della ditta Pedretti di Bienno che ha rimesso in moto la macina. Il mulino entrerà in funzione per occasioni speciali e per progetti di macinatura di cereali coltivati nel territorio: vederlo funzionare costituirà un motivo in più di interesse per i visitatori dell'Abbazia, circa 12mila persone ogni anno. Un numero che ci sia augura possa aumentare ancora.