Milano, cerchi rossi in metro e alle fermate per segnare le distanze: i mezzi pubblici nella Fase 2
A pochi giorni dall'inizio della Fase 2, Milano si prepara ad affrontare uno dei temi più caldi, quello del trasporto pubblico: con la ripresa delle attività lavorative saranno molte le persone che torneranno a utilizzare tram, metro e autobus per spostarsi. E per farlo sarà necessario garantire la sicurezza di tutti partire dalle distanze che dovranno essere rispettate tra i viaggiatori: per agevolare i cittadini Atm ha pensato, tra le varie soluzioni, a dei bollini rossi che recitano "Stai qui" da porre sia all'interno dei mezzi di trasporto (come vagoni della metro e autobus) che alle fermate di bus e tram. Un modo per ricordare ai pendolari il posto in cui stare e la giusta distanza da mantenere.
E non solo, in entrata e in uscita dalle fermate della metro, un accesso sarà dedicato all'entrata e uno all'uscita così da evitare assembramenti: Atm inoltre sta pensando a dei tornelli che misurano gli ingressi così da avere un numero preciso di passeggeri nei treni metropolitani che possa far rispettare le distanze di sicurezza. Mentre ci saranno dei cartelli appositi affissi sui mezzi e alle fermate che ricorderanno di indossare la mascherina, di mantenere la distanza a bordo e in attesa e di non sedersi magari in presenza di sedie vuote (in quel caso infatti non si rispetterebbe la distanza).
In merito al trasporto pubblico è intervenuto questa mattina anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala che, nel suo consueto messaggio ai milanesi, ha parlato della Fase 2 e di tutto ciò che la città sta facendo per tutelare i suoi cittadini. Visto che i mezzi non sono infiniti si dovrà allungare la giornata lavorativa, inoltre . tram, metro e bus saranno spalmati con più frequenza non solo al mattino: "Alla stazione della metropolitana di Cadorna in condizioni normali noi facevamo entrare 6 mila persone all'ora al mattino, con le misure che oggi ci indicano ne faremo entrare probabilmente 1500, cioè il 25% – ha detto – e tra l'altro potremo farne entrare, per poi disporre bene gli utenti sulle banchine, 75 alla volta". "Non se ne esce, se non si trovano altre formule – ha concluso Sala – quindi anche l'idea di parlare di piste ciclabili non è una scelta ideologica, ma è una scelta di visione e anche di necessità".