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Milano, centri sociali occupano la sede del ministero dei Trasporti: “Razzismo di Stato”

Circa un centinaio di esponenti dei centri sociali milanesi ha occupato la sede del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti in piazza Morandi a Milano, per protestare contro le politiche del governo di Lega e Cinque stelle in tema di immigrazione: “Da mesi è in corso una campagna di criminalizzazione della figura del migrante e di tutti gli attivisti che quotidianamente spendono le loro vite al servizio del prossimo”, hanno detto i manifestanti che hanno srotolato striscioni e acceso fumogeni. La protesta è andata in scena alla vigilia del corteo contro i Cpr in programma domani.
A cura di Francesco Loiacono
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Un momento dell'occupazione della sede del ministero dei Trasporti da parte dei centri sociali (LaPresse)
Un momento dell'occupazione della sede del ministero dei Trasporti da parte dei centri sociali (LaPresse)

Manifestazione dei centri sociali a Milano per protestare contro il governo. Alla vigilia del corteo previsto domani contro il decreto sicurezza e l’apertura dei Cpr (I centri di permanenza per il rimpatrio, introdotti dall'ex ministro dell'Interno del Pd Marco Minniti), esponenti del centro sociale Lume (Laboratorio universitario metropolitano) e della Rete degli Studenti hanno simbolicamente occupato la sede milanese del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti che si trova in piazzale Morandi: "Abbiamo deciso di denunciare con forza le politiche xenofobe dell'attuale governo gialloverde, come di quelli precedenti, e l'indifferenza europea verso gli effetti di secoli di politiche coloniali e predatorie", hanno spiegato i manifestanti in una nota. "Da mesi è in corso una campagna di criminalizzazione della figura del migrante e di tutti gli attivisti che quotidianamente spendono le loro vite al servizio del prossimo. Un processo che raggiunge il suo apice con la Legge Salvini, la cui punta dell’iceberg è rappresentata dalla conferma alla creazione di un Cpr in ogni regione (introdotta da Minniti)".

I centri sociali: Toninelli primo responsabile delle deportazioni

Secondo i manifestanti però le colpe non sono solo di Salvini e della Lega: "La responsabilità politica di tutto questo appartiene anche al M5S, stampella, utili idioti che in meno di un anno hanno fatto arrivare la Lega dal 17 al 30 per cento. La subalternità del Movimento alle richieste leghiste, con conseguente rinuncia a ciò che di sociale questo esprimeva, rappresenta il tentativo di rincorrere la destra sul suo terreno per squallido calcolo elettorale. Il ministro Toninelli è il primo responsabile delle deportazioni, del blocco delle navi e delle centinaia di vite spezzate in mare ed in Libia in questi mesi". Circa un centinaio gli attivisti che si sono introdotti nella sede del ministero, srotolando degli striscioni con le scritte "Patto di governo uguale razzismo di Stato" e "Mediterraneo cimitero d'Europa: No Cpr, no lager" e accendendo alcuni fumogeni. Dopo circa un'ora gli attivisti se ne sono andati, poco prima dell'intervento della celere.

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