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Milano, cadavere mutilato e carbonizzato. Il pm: “Ucciso per futili motivi durante una festa”

La vittima del brutale omicidio avvenuto a Milano sabato scorso non ha ancora un’identità. Il pm Paolo Storari ha spiegato che l’uomo sarebbe stato sgozzato e poi fatto a pezzi con un’accetta per poi essere bruciato, un omicidio avvenuto per mano di un 21enne “per futili motivi” al termine di una festa in casa.
A cura di Chiara Ammendola
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Sarebbe stato ucciso per futili motivi al termine di una festa in casa, l'uomo il cui corpo mutilato e carbonizzato è stato ritrovato nella serata di sabato in zona Bovisasca a Milano. A ucciderlo sarebbero stati due uomini di 38 e 21 anni, entrambi colombiani, che sono stati fermati nel pomeriggio di lunedì 1 aprile dalla polizia che senza sosta ha lavorato per cercare di dare un nome agli assassini autori del brutale omicidio. Uno dei due, il più giovane e presunto autore materiale del delitto, è stato fermato all'aeroporto di Malpensa mentre era in procinto di prendere un volo per Madrid, con un biglietto comprato poche ore prima; l'altro è stato fermato nell'appartamento dove si sarebbe consumato l'omicidio, per lui l'accusa è di vilipendio e occultamento del cadavere. Mentre il 21enne dovrà rispondere anche di omicidio aggravato dalla crudeltà.

L'uomo sgozzato con un coltello e poi fatto a pezzi con un'accetta

Stando a quanto raccontato dal pm Paolo Storari durante la conferenza stampa tenutasi dopo gli arresti, la vittima, la cui identità al momento resta sconosciuta, avrebbe preso parte a una festa a base di grigliata e alcol nel pomeriggio di sabato. Festa tenutasi nell'appartamento dove vive uno dei suoi aguzzini, in via Carlo Carrà, poco lontano dal luogo dove è stato poi ritrovato il cadavere. Durante la festa ci sarebbe stato un forte litigio, poi nitidamente sentito da un vicino di casa come raccontato agli investigatori, che sarebbe terminato con l'omicidio della vittima: l'uomo sarebbe stato aggredito alle spalle e colpito alla gola con un'arma da taglio. Poi una volta morto, i due avrebbero tagliato le gambe, le braccia e la testa con un'accetta, infine avrebbero messo le parti del corpo in un trolley. Il trolley, posto su un carrellino, sarebbe stato portato in via Cascina dei Prati per poi essere abbandonato tra i rifiuti e dato alle fiamme: sarebbero state le fiamme a insospettire un testimone che ha poi chiamato i vigili del fuoco autori della macabra scoperta.

Continua il lavoro degli investigatori per cercare di identificare la vittima

Un omicidio avvenuto per futili motivi, come sostenuto dallo stesso pm che allontana la possibilità si possa essere trattato un assassinio connesso al mondo della droga: forse originato da "vecchie ruggini per fatti avvenuti in Colombia", spiega Paolo Storari. Non ci sarebbero legami con gang né con grossi gruppi criminali per i due uomini arrestati. Il 38enne in Italia da tempo avrebbe dei precedenti penali per furto, mentre il 21enne in Italia da un mese con un visto turistico, sarebbe incensurato. Ora il giudice per le indagini preliminare dovrà esprimersi sulla convalida del fermo dei due che al momento si trovano in carcere. Mentre continua il lavoro degli investigatori coordinati dal procuratore aggiunto Laura Pedio per cercare di dare un nome alla vittima, di cui resta solo un pollice e un'impronta digitale utile a riconoscerne l'identità.

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