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Milano, bimbo caduto dalla scale a scuola, l’ipotesi: ha preso una sedia e si è arrampicato

Potrebbe aver usato una sedia per arrampicarsi e poi scavalcare la ringhiera il bimbo di 5 anni che venerdì mattina è precipitato nella tromba delle scale della scuola elementare Pirelli di Milano in zona Bicocca. Il piccolo lotta tra la vita e la morte all’ospedale Niguarda dove è ricoverato, mentre continuano le indagini dei carabinieri per ricostruire la dinamica dell’incidente.
A cura di Chiara Ammendola
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La scuola Pirelli di Milano
La scuola Pirelli di Milano

Mentre permangono critiche le condizioni del bambino di 5 anni precipitato nella tromba delle scale della scuola elementare Pirelli, in via Goffredo Da Bussero, zona Bicocca a Milano, i carabinieri proseguono nelle indagini per ricostruire quanto accaduto nella mattina di venerdì 18 ottobre. Grazie alle testimonianze del personale scolastico e di diversi docenti, i carabinieri sarebbero in possesso di elementi fondamentali per capire perché il piccolo sia precipitato nel vuoto per quasi 13 metri e perché si trovasse da solo. Secondo quanto raccontato da una delle insegnanti della scuola Pirelli, nei momenti successivi alla tragedia, attirata dal trambusto la donna sarebbe uscita dall'aula e si sarebbe diretta lì dove il bimbo era appena precipitato: ed è proprio vicino alla ringhiera incriminata che la donna avrebbe visto una sedia, una di quelle girevoli con le rotelle, la stessa che di solito è ferma nella postazione della bidella. Un elemento che potrebbe spiegare come sia stato possibile per un bambino alto 1 metro e 15 scavalcare una ringhiera di protezione alta 1 metro e 4 centimetri. Il piccolo potrebbe infatti aver deciso per gioco o curiosità di salire su quella sedia per affacciarsi alla ringhiera finendo per perdere l'equilibrio e precipitare.

Era senza supervisione al momento della caduta

A questo punto nelle prossime ore potrebbero arrivare le prime iscrizioni nel registro degli indagati, nell’ipotesi di una omessa sorveglianza degli alunni da parte dei docenti o del personale che lavora a scuola. Sì perché il bambino che nella caduta ha riportato un violento trauma cranico in quel momento era da solo. Poco prima secondo quanto ricostruito dai carabinieri della stazione di Greco e della compagnia di Porta Monforte il piccolo aveva chiesto alla propria insegnante di andare in bagno, quest'ultima gli avrebbe consentito di uscire affidandolo alla bidella che si trovava all'esterno dell'aula. In quel momento però altri due bambini erano usciti da altre due classi diverse per andare in bagno. I tre erano tutti affidati alla stessa bidella. Il primo ad andare in bagno sarebbe stato proprio il piccolo di 5 anni che nella scuola Pirelli frequenta la prima elementare: a questo punto la bidella gli avrebbe ordinato di ritornare in classe, senza accompagnarlo direttamente. Ed è in questi 20 secondi di "mancato controllo" da parte di un adulto che il piccolo avrebbe compiuto l'incauto gesto: la bidella si sarebbe infatti affacciata dopo meno di 30 secondi per controllare che il bambino fosse tornato in aula, accorgendosi così di quanto stava accadendo.

La madre: Noi genitori affidiamo i nostri figli alla scuola

Poi l'allarme, i soccorsi, il trasporto in ospedale e l'operazione dopo il grave trauma cranico. Ora il pm che coordina l'inchiesta per lesioni colpose, Francesco Ciardi, potrebbe aver acquisito tutti gli elementi utili per capire se ci siano state o meno inadempienze da parte del personale. Mentre dai controlli effettuati in questi giorni non sarebbero emerse violazioni delle norme di sicurezza. "Come è possibile che questi bambini stiano in corridoio da soli, e all’ultimo piano di un edificio, se non hanno ancora sei anni, se sono in prima elementare? – aveva detto solo ieri la mamma del piccolo – noi genitori li affidiamo alla scuola. Con quale fiducia lo rimandiamo, adesso? Bisogna sempre arrivare a una tragedia per rispettare regole di buon senso?".

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