9.119 CONDIVISIONI
Covid 19

Milano, atterrati 80 braccianti dal Marocco: in quarantena prima di poter lavorare

Sono atterrati questa sera all’aeroporto di Milano Malpensa, con due voli, 80 braccianti agricoli provenienti dal Marocco e che lavoreranno stagionalmente nei campi. I braccianti dovranno osservare i canonici 14 giorni di quarantena, nel Milanese, prima di poter raggiungere i campi e cominciare a lavorare.
A cura di Valerio Papadia
9.119 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Sono arrivati questa sera a Milano 80 braccianti agricoli provenienti dal Marocco che potranno contribuire a lavorare stagionalmente nei campi. Gli 80 braccianti sono atterrati questa sera, alle 19 e alle 20, con due voli "Neos" provenienti da Casablanca, all'aeroporto di Milano Malpensa (nella provincia di Varese). I lavoratori stagionali, come da prassi, dovranno osservare i canonici 14 giorni di quarantena, nel Milanese, prima di poter cominciare a lavorare nei campi.

Lavoratori stagionali indispensabili per l'agricoltura

Il contributo dei lavoratori stagionali, soprattutto provenienti dal Marocco, per l'agricoltura nel nostro Paese, è fondamentale. E, con i voli bloccati dal lockdown causa pandemia di Coronavirus e il flusso di questi lavoratori interrotto per cause di forza maggiori, interi settori sono andati in crisi. Fanpage.it è stata ad esempio nel Fucino, regione dell'Abruzzo, dove il settore agricolo è stato messo in ginocchio anche per colpa del mancato arrivo dei braccianti stagionali.

Ecco che allora, ieri, all'aeroporto di Pescara sono arrivati i primi 125 lavoratori, atterrati con un volo charter da Casablanca, e altrettanti ne sono arrivati oggi, per un totale di 250 braccianti che andranno a dare una sostanziosa mano nei campi. "Sono trent'anni che vengo qua. Lavoro tutti i giorni per 1000/1200 euro al mese nella raccolta degli spinaci, ormai è la mia seconda casa" ha raccontato uno di loro, appena atterrato nel nostro Paese.

"Il lavoro è andato molto a rilento perché non avevo mano d'opera, solo due persone residenti in Italia. Per la semina della patata ho dovuto far venire mia moglie ed altri parenti. Poi ai primi di maggio ho cominciato a raccogliere lo spinacio e ho avuto di nuovo problemi con la mano d'opera, ho preso diversi lavoratori ma non erano specializzati, e visto che la raccolta è per lo più meccanizzata non è stato semplice" ha spiegato invece un agricoltore, facendo capire anche il loro punto di vista sulla vicenda.

9.119 CONDIVISIONI
32800 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views