Milano aspetta tra cantieri e disagi la metro blu: “Ma il 99 per cento dei milanesi è entusiasta”
A Milano per una linea della metro (la verde, M2) che spegne le candeline ce n'è un'altra, la M4, di cui si attendono con ansia i primi vagiti. I 50 anni della metro verde (aperta il 27 settembre del 1969 e inaugurata ufficialmente alcuni giorni dopo, il 4 ottobre) sono l'occasione per tracciare un bilancio sullo stato dei lavori di quella che sarà la quinta linea della metropolitana milanese, la linea blu: circa 15 chilometri di tracciato che collegheranno tra loro 21 stazioni, da Linate a Est a San Cristoforo a Ovest. I lavori, dopo alcuni ritardi iniziali (la prima tratta avrebbe dovuto essere aperta in tempo per l'Expo 2015), sembrano procedere alacremente, anche se i cantieri aperti in numerose zone della città (la M4 taglierà la città da Est a Ovest) non mancano di causare disagi. Fanpage.it ha intervistato il presidente della società mista (pubblico-privato) M4, Fabio Terragni.
Presidente, dopo i ritardi per l'apertura della prima tratta, il cronoprogramma dei lavori sarà rispettato?
Sì, i tempi di apertura saranno rispettati: gennaio 2021 per il tratto da Linate a Forlanini, gennaio 2022 fino a Dateo, luglio 2022 fino a San Babila e a luglio 2023 sarà aperta l'intera tratta.
Il collegamento tra le fermate di Missori (sulla linea gialla) e Sforza-Policlinico (sulla blu), sul quale non sono mancate le polemiche, sarà quello presentato recentemente dall'assessore Granelli?
È un'ipotesi che però verrà approfondita per verificare ulteriori possibilità di modifiche e semplificazioni. Non ha riscosso comprensibilmente un grande consenso e quindi faremo ancora degli approfondimenti. Non è il progetto definitivo.
Si lavorerà per cercare di ridurre i tempi di percorrenza?
Sì, soprattutto con qualche riflessione sulla possibilità di utilizzare delle tecnologie abilitanti, perché gli scavi lì sono problematici. Non solo altri tapis roulant, analizzeremo la questione a 360 gradi.
I disagi alla viabilità: lei non ha mai minimizzato gli sforzi che sono stati richiesti alla città. Recentemente ad esempio un camion dei vigili del fuoco è rimasto bloccato in via Lorenteggio. Cosa può dire a riguardo?
Noi stiamo entrando nella fase in cui cominceremo a liberare delle aree, per cui diciamo che tra poco cominceremo a liberare qualche area soprattutto nella tratta Est e i cantieri cominceranno a restringersi. In via Lorenteggio ci sono degli intoppi, dei problemi, però nel progetto iniziale la strada doveva rimanere chiusa tutta e per cinque anni: noi abbiamo fatto i salti mortali per far sì che ci fosse una corsia aperta per senso di marcia e così è stato, certo da qui a dire che non c'è nessun problema ce ne passa. Ma noi più di così non potevamo fare.
Qual è il rapporto tra la M4 e i cittadini milanesi? Lei che ha il polso della situazione, tra la partecipazione agli open day presso i cantieri e le rimostranze di residenti e commercianti, come giudica il bilancio tra questi due atteggiamenti?
Il bilancio è che il 99 per cento della popolazione milanese è entusiasta della linea 4. Poi c'è l'1 per cento che comprensibilmente è contrariato dal disagio procurato dai cantieri. Noi ci scusiamo, ma veramente non si può fare altrimenti.
Quando aprì la linea gialla della metro, negli anni Novanta, uno dei claim utilizzati per pubblicizzare l'apertura fu: "La linea gialla ha finito di rompere". Avete in mente qualcosa di simile?
(Ride) No, tra poco cominceremo ad annunciare alla città che siamo prossimi all'apertura della prima tratta e che i cantieri sono prossimi a ritirarsi, ma non pensiamo che la chiave giusta sia quella di "rompere". Più che altro faremo leva sui vantaggi, che sono tantissimi.
Come procedono i lavori?
Sulla tratta Ovest abbiamo finito di scavare i tunnel, sulla tratta Est siamo all'80 per cento della realizzazione delle stazioni e sulla tratta Ovest al 60 per cento. Oggi sono in corso gli scavi dei tunnel nella tratta centrale, una delle due talpe è all'altezza di corso Italia.
È la tratta più problematica per quanto riguarda il ritrovamento di reperti archeologici?
Sì, anche se pure in questo caso il 90 per cento di questo problema è alle spalle. Però chiaramente i ritrovamenti archeologici erano concentrati nella tratta centrale.
Quali sono state secondo lei le scoperte più eclatanti in tal senso?
Lo scheletro di un cavallo ritrovato a Sant'Ambrogio, è certamente stato il ritrovamento il più inatteso.
Nella frenesia della prosecuzione dei lavori per rispettare i tempi si sono verificati incidenti nei cantieri?
No, incrocio le dita, ma fino ad ora siamo stati fortunati.