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Covid 19

Milano, al Pio Albergo Trivulzio chiesti tamponi su tutti gli anziani: “Situazione sotto controllo”

Da oggi le case di riposo e altre strutture per anziani della Lombardia potranno richiedere tamponi per tutti gli ospiti. Una decisione che il Pio Albergo Trivulzio, storico ente assistenziale di Milano, intende applicare fin da subito. Alla Baggina la situazione appare comunque sotto controllo: “Nessuno scostamento eccessivo di decessi tra il primo trimestre 2019 e quello di quest’anno, anche se ci servono i tamponi per isolare celermente gli ospiti eventualmente positivi al Coronavirus”. Più critica la situazione in un’altra struttura gestita dal Trivulzio, a Merate: “Quest’anno si sono verificati 47 decessi, contro i 30 dello stesso periodo del 2019”.
A cura di Francesco Loiacono
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C'è un dramma nel dramma Coronavirus: ed è la situazione all'interno delle residenze sanitarie assistenziali per anziani della Lombardia. Dall'inizio della pandemia si contano centinaia di vittime: morti che non fanno rumore, perché a perdere la vita sono gli ospiti, anziani e spesso malati delle strutture, a cui in molti casi non viene fatto il tampone nemmeno post mortem. Davanti a questa situazione c'è chi sta iniziando a muoversi per via giudiziaria: alcuni dipendenti delle Rsa si sono infatti rivolti alla magistratura per accertare se da parte dei vertici delle strutture siano state rispettate tutte le misure per prevenire la diffusione del contagio. Nelle inchieste aperte dal dipartimento "Ambiente, salute, sicurezza, lavoro", guidato dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano per diffusione colposa di epidemia e reati in materia di sicurezza del lavoro sarebbe coinvolto anche il Pio Albergo Trivulzio. La "Baggina" è una vera e propria istituzione storica milanese, con i suoi 250 anni di storia. L'Azienda di servizi alla persona gestisce tre case di riposo, due a Milano (tra cui lo storico Trivulzio) e una a Merate, in provincia di Lecco.

Non abbiamo ricevuto comunicazioni, ma siamo a disposizione della magistratura

Al Pio Albergo Trivulzio però, stando a quanto comunicato a Fanpage.it, non è stato ancora notificato nulla dalla magistratura: "Abbiamo appreso la notizia dalla stampa, ma in ogni caso assicuriamo piena collaborazione alla magistratura e riteniamo comunque di aver agito nel rispetto di tutte le direttive arrivate dalla Regione e dall'Ats", spiegano dalla Baggina.

Chiesti tamponi per tutti gli anziani ospiti

La vera novità che riguarderà il Trivulzio come le altre Rsa è l'indicazione arrivata oggi dall'Ats: "Le case di riposo e strutture come la nostra potranno chiedere in via massiccia l'esecuzione dei tamponi per gli ospiti. La nostra intenzione è dunque di richiederli per tutti gli ospiti". Finora alla Baggina si erano limitati a quanto prescritto: i medici della struttura potevano chiedere all'Ats il tampone, ma erano poi i dottori competenti a dare l'ok o meno. Adesso invece, avendo la possibilità di eseguirli a tappeto, se qualche ospite risulterà ammalato potrà essere isolato. Una cosa difficile da fare senza la certezza del tampone: "Finora isolavamo chi manifestava sintomi febbrili, ma non è sempre semplice capire chi è affetto da Covid-19 e chi no dal momento che si tratta di pazienti che hanno in media 85 anni con pluripatologie".

Al Pio Albergo la situazione sembra sotto controllo

In un quadro drammatico per le Rsa, il Pio Albergo Trivulzio sembra un'oasi felice. Non si sono verificati eccessivi scostamenti sui dati dei decessi degli ospiti (al Pat si trovano 1012 persone) tra il primo trimestre del 2019 e di quest'anno: lo scorso anno vi furono 166 decessi tra gennaio e marzo, quest'anno 163, inclusi due avvenuti al pronto soccorso. A marzo di quest'anno i decessi sono stati 65, 18 avvenuti nell'hospice (malati terminali) e 9 che secondo l'istituto possono essere riconducibili al Covid-19. Attualmente le persone in osservazione con sintomi riconducibili al Coronavirus sono 87: "Per questo abbiamo bisogno dei tamponi, per agire celermente". Per quanto riguarda il personale, invece, i dipendenti positivi al Coronavirus sono 3, mentre ci sono poi alcune persone che si trovano in malattia a casa su decisione dei rispettivi medici di medicina generale.

A Merate la situazione più critica con un incremento dei decessi

Anche nella seconda struttura milanese del Trivulzio, la residenza Principessa Jolanda che ospita 95 anziani, la situazione sembra sotto controllo. A marzo ci sono stati 7 decessi riconducibili al Coronavirus, mentre restano in osservazione 26 ospiti con sintomatologia dubbia. La comparazione dei decessi tra il primo trimestre 2019 e lo stesso periodo 2020 mostra dati in linea: lo scorso anno morirono 13 ospiti, mentre quest'anno ne sono morti 15. Dove invece la situazione sembra più critica è a Merate, presso l'istituto Frisia che ospita 234 anziani. Nel mese di marzo ci sono stati 34 decessi, di cui 23 sono da attribuire al Covid-19. Restano in osservazione 86 ospiti con sintomatologia dubbia, una percentuale molto elevata rispetto alla Baggina. Anche la comparazione tra i primi trimestri del 2019 e del 202 mostra che quest'anno ci sono stati molti più decessi a Merate: 47 contro i 30 dello stesso periodo dello scorso anno.

Tutti i dati vengono comunicati in trasparenza dal Pio Albergo Trivulzio: "Sul sito abbiamo deciso da una settimana a questa parte di pubblicare un bollettino dedicato alle famiglie degli ospiti e alla stampa, per poter aggiornare tutti sulla situazione. Anche perché la colpa di ciò che accade non è dell'istituto, dal momento che non abbiamo strumenti per combattere".

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