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Milano, 22 anni fa la strage di via Palestro: la città ricorda le cinque vittime

Ventidue anni fa, la sera del 27 luglio 1993, un’autobomba mafiosa esplodeva davanti al Padiglione d’arte contemporanea di via Palestro, a Milano, provocando la morte di cinque persone. Lunedì 27 luglio 2015 il sindaco Pisapia e tutta la città ricordano le vittime nel luogo dell’esplosione: “Non ci stancheremo mai di dimostrare la forza di una città che non si piega”.
A cura di Francesco Loiacono
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Ventidue anni fa, la sera del 27 luglio 1993, un'autobomba esplose davanti al Padiglione di arte contemporanea di Milano, in via Palestro, provocando la morte di cinque persone: i vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Piperno, il vigile urbano Alessandro Ferrari e il venditore ambulante Driss Moussafir, che dormiva su una panchina vicino al luogo dell'esplosione. Lunedì 27 luglio, alle 10, la città di Milano si stringe intorno alle davanti alla lapide che le ricorda, nel luogo in cui la Fiat Uno imbottita di esplosivo saltò in aria, al civico 16 di via Palestro.

Alla commemorazione hanno partecipato il sindaco Giuliano Pisapia e gli assessori alla Cultura e alla Sicurezza, Filippo Del Corno e Marco Granelli. Per l'occasione è rimasto aperto in via eccezionale il Padiglione di arte contemporanea, che ospita una rassegna il cui titolo "Jing Shen – L'atto della pittura nella Cina contemporanea", assume un significato particolare in vista della ricorrenza: "Jing Shen vuol dire ‘consapevolezza del gesto', ma anche ‘forza interiore' – spiega infatti Palazzo Marino in una nota -, la stessa forza che Milano ritrovò subito dopo il dolore e la rabbia di quel momento per rialzarsi e riprendere le redini della lotta e del contrasto alla violenza e alle mafie".

Pisapia: "I responsabili paghino"

Intervenendo alla commemorazione il sindaco Pisapia ha detto: "Non è questo il luogo per commentare le sentenze, ma Milano si aspetta che tutti i responsabili di quell’atto di terrore siano individuati e paghino per le loro colpe". Il riferimento è all'assoluzione del mese scorso di Filippo Marcello Tutino, che della strage di via Palestro era accusato di essere il basista. Il sindaco Pisapia ha poi anticipato che a settembre, in via Morgagni, sarà dedicato un giardino alle vittime della strage.

Apparse in città scritte contro il 41bis

Nei giorni scorsi il presidente della commissione Antimafia del Comune di Milano, David Gentili, ha sottolineato la comparsa su diversi muri cittadini di scritte contro il regime carcerario duro, il 41bis, riservato tra gli altri ai mafiosi e la cui cancellazione fu uno degli obiettivi perseguiti dalla strategia stragista mafiosa in cui si inserisce anche la strage di via Palestro. Una scritta contro il sindaco "Pisapippa puzzi di mafia", è apparsa anche lunedì mattina sull'asfalto di viale Argonne, zona della città interessata dal controverso abbattimento di alberi per realizzare la metro 4. Le scritte sono state cancellate – e la Digos ha aperto un'inchiesta – e il sindaco Pisapia sulla sua pagina Facebook ha invitato tutti i milanesi a partecipare alla commemorazione con queste parole: "Non ci stancheremo mai di dimostrare la forza di una città che non si piega".

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