Metro 4, si fa sul serio: costituita la società mista tra Comune e privati
Il progetto della metro 4 di Milano è pronto a "decollare". Non solo perché, martedì, è finalmente stata costituita la società mista Comune-privati M4 Spa, che consentirà di accedere al credito della cordata di banche e ai finanziamenti del governo. Ma anche perché, in zona Solari, gli scavi del contestato maxi-cantiere saranno protetti da un hangar alto 12 metri, che eviterà che polveri e terreno si disperdano nella zona così come avvenuto in passato vicino a viale Forlanini, nella tratta già scavata tra l'aeroporto di Linate e la stazione Fs Forlanini.
Sul fronte societario, la M4 spa sarà presieduta da Laura Brambilla. Il Comune detiene il 66,6 per cento delle quote della società, mentre le altre sono divise tra i soci privati: Salini-Impregilo, Astaldi, Ansaldo sts, Ansaldo Breda, Sirti e Atm. Tra giovedì e venerdì si terrà la prima assemblea dei soci e quindi il primo consiglio d'amministrazione. Il closing dell'accordo con le banche – Cassa depositi e prestiti, Bnp e Bei – per assicurarsi gli oltre 400 milioni di euro di investimenti potrebbe essere lunedì 22 dicembre. In merito al clima politico sul progetto, il sindaco Giuliano Pisapia, che anche in passato è intervenuto parlando della necessità di minimizzare l'impatto dell'opera, ha parlato dell'esistenza di "criticità su cui bisogna lavorare senza divisioni. Bisogna andare avanti, perché era un progetto già previsto con una gara e un bando e rompere avrebbe comportato danni irreversibili sia dal punto di vista economico sia sociale".
Il maxi-cantiere in zona Solari
Sul fronte dei lavori, da giovedì dovrebbe iniziare una serie di incontri tra l'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran e i cittadini dei diversi comitati di quartiere. Nel punto più critico dei lavori, il cantiere di calaggio in zona Dezza-Solari, oltre alla costruzione dell'hangar sono state decise alcune modifiche che dovrebbero salvaguardare la stabilità degli edifici della zona, come lo spostamento di otto metri rispetto alle abitazioni dello scavo profondo 30 metri. Un esperto super partes sarà comunque chiamato a valutare l'impatto degli scavi sulle case degli anni Trenta di via Foppa, che dovrebbe comunque rimanere percorribile in un senso di marcia durante i lavori. Ridotto al 4 per cento, infine, l'impatto del cantiere sul verde. Ancora non si sa, però, se tutte queste modifiche indurranno i cittadini a ritirare il ricorso al Tar: Maran si è comunque detto fiducioso.