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Maxi operazione antidroga a Milano, tra i clienti anche vip e modelle: per loro cocaina a domicilio

C’erano anche personaggi famosi tra i clienti della rete di trafficanti e spacciatori sgominata ieri dai carabinieri a Milano. Partecipanti del Grande fratello e della versione vip del reality, modelle e ristoratori: anche loro consumavano la cocaina che arrivava ai trafficanti grazie a contatti con soggetti vicini alla ‘ndrangheta. Ventitré le persone raggiunte dall’ordinanza di custodia cautelare.
A cura di Francesco Loiacono
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Nel giro della cocaina c'erano anche personaggi famosi, inclusi volti noti al pubblico televisivo. Anche loro erano tra i clienti che si rifornivano da alcune delle persone arrestate ieri nell'ambito della maxi operazione antidroga dei carabinieri. Nell'ordinanza di custodia cautelare, firmata dal giudice per le indagini preliminari Maria Vicidomini, sono citati tra gli altri un partecipante alla prima edizione del Grande fratello e un personaggio televisivo che ha preso parte all'edizione vip dello stesso reality. E poi modelle, manager delle stesse, la fidanzata di un ex tronista di Uomini e Donne e chef più o meno noti del centro di Milano. La rete di traffico e spaccio di droga sgominata dai carabinieri nell'operazione denominata "The Hole" aveva il suo centro proprio a Milano. In totale sono state 23 le persone raggiunte dall'ordinanza di custodia cautelare: 16 sono finite in carcere, sei ai domiciliari e per un'altra è stato disposto l'obbligo di firma.

Nel corso dell'indagine, avviata a dicembre del 2015, sono stati sequestrati oltre 8.000 euro in contanti, due pistole, due fucili e anche un centro estetico di Cerro Maggiore, che era la base degli incontri tra i trafficanti. Ma naturalmente al centro dell'operazione c'è la droga: oltre 300 i chili di stupefacenti sequestrati, tra cocaina, hashish e marijuana. La prima arrivava da soggetti vicini alla ‘ndrangheta, mentre hashish e marijuana arrivavano sia direttamente dalla Spagna, sia da cittadini nordafricani che operavano a Milano e nell’hinterland. La droga veniva nascosta all’interno di appartamenti e garage: dopo essere stata tagliata e confezionata invadeva le varie piazze di spaccio in Lombardia, Piemonte e Liguria. I clienti più famosi e facoltosi beneficiavano di un trattamento "premium": la droga gli arrivava direttamente a domicilio. I corrieri consegnavano spostandosi da fatiscenti palazzoni dell'hinterland alle eleganti vie del centro di Milano e del Quadrilatero della moda. Ma tra i clienti degli spacciatori c'erano naturalmente anche molti tossici "comuni": per loro niente consegne a domicilio, per comprare le dosi dovevano recarsi direttamente dagli spacciatori, anche nelle loro abitazioni, in molti casi passando attraverso un buco nella cancellata dei palazzoni popolare di via Turati 40, a Bollate, dove si trovava una delle "batterie" di spacciatori smantellate dai carabinieri.

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