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Massaggiatrice uccisa in casa a Milano, da una traccia di Dna la possibile svolta nell’omicidio

Potrebbe essere a una svolta il caso dell’omicidio di Hong Songmei, la donna di 54 anni uccisa in un appartamento in via Esterle, a Milano, dove si prostituiva. Sul luogo del delitto, avvenuto ormai quasi due mesi fa, sarebbe stata isolata una traccia di Dna ritenuta interessante dagli inquirenti. Hong Songmei è stata picchiata e strangolata dal suo assassino, probabilmente al culmine di una violenta colluttazione.
A cura di Francesco Loiacono
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Immagine di repertorio
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C’è un omicida a piede libero a Milano da ormai quasi due mesi. È la persona, ancora senza un'identità, che lo scorso 28 marzo ha strangolato e ucciso Hong Songmei, donna cinese di 54 anni trovata morta nella casa in cui lavorava in via Esterle, a Milano. Adesso del misterioso omicida c'è una traccia: un brandello di Dna che, secondo quanto riportato dal quotidiano "Il Giorno", potrebbe portare a una svolta nel caso. Hong Songmei faceva ufficialmente la massaggiatrice, ma in realtà esercitava la prostituzione in una stanza affittata all'interno di un palazzo. Una professione che condivideva con una connazionale che ha scoperto il corpo senza vita della donna e che è già stata interrogata più volte dagli inquirenti nel corso di questi mesi. Nello stabile che si trova in una traversa di via Padova tutti erano a conoscenza della reale professione delle due donne: il via vai di clienti era continuo.

La vittima è stata picchiata e strangolata

Non è escluso che proprio tra i clienti di Hong Songmei possa nascondersi il suo assassino: l'omicida si è reso protagonista di una violenta aggressione nei confronti della donna, con la quale potrebbe anche esserci stata una colluttazione, forse per questione di soldi. Stando ai risultati dell'autopsia, l'assassino l'ha prima colpita con violenza al viso, provocandole un ematoma all'occhio, strappandole una ciocca di capelli e facendole uscire sangue dal naso: poi l'ha strangolata, uccidendola. Infine, con un inutile accanimento, l'assassino avrebbe anche premuto con forza un cuscino sulla bocca della 54enne, probabilmente già morta. Dallo stanzino in cui le due donne si prostituivano, un tempo la portineria dello stabile, sarebbe sparito il cellulare della vittima: dall'analisi delle telefonate potrebbero giungere elementi nuovi utili per individuare l'omicida della 54nne.

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