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Marocchino rimpatriato per estremismo rientra in Italia per un’udienza e scappa: arrestato ed espulso di nuovo

Un cittadino marocchino di 44 anni, Rachid Assarag, è stato espulso dall’Italia per motivi di sicurezza nazionale. Il 44enne, ritenuto vicino all’estremismo islamico, era già stato rimpatriato una prima volta a maggio. Tornato in Italia con un visto di dieci giorni per partecipare a un’udienza, ha fatto perdere le sue tracce. Il 44enne è stato individuato nel Comasco e arrestato dopo un lungo inseguimento. Dopo la convalida dell’arresto è scattata la nuova espulsione.
A cura di Francesco Loiacono
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Un cittadino marocchino di 44 anni è stato espulso per la seconda volta in due mesi dall'Italia. L'uomo, Rachid Assarag, considerato vicino agli ambienti dell'estremismo islamico, a maggio era stato già allontanato dal nostro Paese perché, durante la detenzione in carcere per reati comuni, aveva mostrato segni di una preoccupante radicalizzazione religiosa. Il 44enne era quindi stato espulso dall'Italia per motivi di sicurezza dello Stato, ma era poi rientrato nel nostro Paese, con un visto di dieci giorni, per prendere parte a un'udienza al tribunale di Piacenza. Una volta in Italia, però, il 44enne ha cercato subito di far perdere le proprie tracce, nonostante fosse tenuto sotto controllo dalla Digos.

L'uomo è sposato con una donna italiana residente nel Comasco: una circostanza che ha spinto la polizia a setacciare quella zona. È lì che, nel pomeriggio di lunedì, gli agenti lo hanno individuato: alla vista della polizia l'uomo è salito sulla sua auto, una Opel Corsa, scappando sulla statale Como-Lecco. L'inseguimento si è concluso all'altezza di Albavilla, dove la vettura guidata dal 44enne si è scontrata con un'altra auto ribaltandosi. Nonostante l'incidente, l'uomo ha cercato comunque di evitare l'arresto minacciando e colpendo di striscio con un rasoio i poliziotti: tentativo che non gli ha evitato l'arresto. Dopo l'udienza di convalida il 44enne è stato accompagnato dalla polizia all'aeroporto di Venezia, dove è stato fatto salire su un volo che lo ha riportato in patria. La sua è la 51esima espulsione di soggetti considerati vicini all'estremismo islamico del 2018, la 288esima da gennaio del 2015. Un numero che il 44enne ha contribuito a incrementare per ben due volte:

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