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Maltrattamenti in un asilo a Cesano Maderno, le maestre ai bimbi: “Ammazzatevi, pezzi di m…”

Le due maestre d’asilo di Cesano Maderno che la scorsa settimana sono state sospese dall’insegnamento con l’accusa di maltrattamenti si rivolgevano ai loro bimbi di appena cinque anni con espressioni molto dure: “Li guardo che si ammazzano, non me ne frega un c…, dare tutte queste energie a questi pezzi di m…”. Gli audio sono finiti nell’inchiesta dei carabinieri, partita dalla segnalazione di alcuni genitori, preoccupati perché vedevano i propri figli comportarsi in maniera anomala.
A cura di Redazione Milano
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(Immagine di repertorio)
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Emergono ulteriori particolari nell'inchiesta che, la scorsa settimana, ha portato alla sospensione di due maestre di un asilo di Cesano Maderno, in provincia di Monza e Brianza, accusate di maltrattamenti nei confronti di alcuni dei loro piccoli alunni. Sono delle intercettazioni audio che vengono riportate dal "Corriere della sera" e che testimoniano come il clima, all'interno della scuola dell'infanzia Calastri di Cesano, fosse particolarmente pesante: "Io li guardo che si ammazzano, non me ne frega un c…, dare tutte queste energie a questi pezzi di m…", dice ad esempio una delle due maestre indagate. Le due educatrici, di 53 e 54 anni, probabilmente sospettavano che nelle loro classi fossero state installate delle telecamere nascoste: avevano infatti mutato l'atteggiamento nei confronti dei bambini. Ma probabilmente non credevano di essere anche registrate. E invece anche gli audio sono finiti nell'inchiesta dei carabinieri, coordinata dal pubblico ministero Michela Versini, che era partita all'inizio di quest'anno dopo che alcuni genitori avevano notato comportamenti anomali nei loro figli.

Le due maestre d'asilo indagate sono accusate di aver strattonato, schiaffeggiato e punito con castighi eccessivi i bimbi di cinque anni che erano stati affidati loro. Tra le punizioni rientra anche la "sedia della riflessione", dove i bambini erano costretti a rimanere seduti anche per tre ore di fila. Le educatrici sono state sospese per nove mesi dal loro lavoro sulla base di un provvedimento del giudice per le indagini preliminari Emanuela Corbetta. Ma loro stesse, a colloquio col giudice, avevano deciso di autosospendersi anticipando la decisione della magistratura. L'inchiesta, molto delicata, dovrà accertare le reali responsabilità delle due educatrici, definendo quella sottile linea che divide i metodi d'insegnamento eccessivamente severi dai veri e propri maltrattamenti.

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