Magenta, il presepe dei writer fa discutere: Gesù bambino è nero e Giuseppe sembra Gandalf
È decisamente un presepe poco tradizionale quello che si può vedere in piazza Liberazione a Magenta, comune in provincia di Milano. Tanto che non sono mancate le polemiche di chi ha visto, nello scostamento dalla tradizione, una vera e propria provocazione. Il "presepe dei writer", così come è ormai chiamato, è stato realizzato dalla società Equazioni di Monticello Brianza. I ragazzi hanno rappresentato i personaggi tipici della Natività dipingendoli su grosse balle di fieno. Ma il loro aspetto, in alcuni casi, differisce dall'immagine tradizionale. Gesù bambino ha la pelle scura, a dispetto dei suoi genitori: Maria, bionda, dipinta mentre gli tiene un lembo del lenzuolo che lo ricopre. E soprattutto San Giuseppe, che sembra più simile a uno dei personaggi del Signore degli anelli di Tolkien, precisamente il mago Gandalf. Non finisce qui: i Re magi sembrano essere usciti da una striscia di fumetti, mentre l'angelo che veglia sul presepe è ritratto senza volto.
La Lega: "Lontano dalla gente"
Ancora una volta, dunque, in Lombardia, un simbolo della tradizione cristiana del Natale diventa fonte – o pretesto – per le polemiche, dopo i casi di Bergamo, Cremona e Milano – ma anche fuori dai confini lombardi dà adito a proteste, come il presepe con due San Giuseppe rimosso a Piacenza. In questo caso, a dispetto delle apparenze, a dividere i politici locali sembrano essere stati più i costi del presepe. La Lega nord ha infatti attaccato l'amministrazione comunale distribuendo un volantino che recita: "Un presepe lontano dalla gente, imposto come scelta innovativa, in barba alla tradizione e al buon gusto. Un presepe che è stato venduto come umile e rispettoso dei tempi di ristrettezze che vivono i cittadini, ma per il quale si sono spesi soldi che potevano essere utilizzati in altro modo". A conti fatti, il presepe è costato circa 2mila e 600 euro. Una spesa difesa dal sindaco Marco Invernizzi e dalla sua giunta di centrosinistra, che rispondono alle accuse del Carroccio contrattaccando: "Chi oggi grida allo scandalo finge di non ricordare che quando era al governo della città spendeva 14 mila euro per il palco riservato alle autorità e altri 10 mila per il pranzo, sempre riservato alle autorità, in un solo giorno di commemorazione della Battaglia di Magenta. Senza contare che albero e presepe, quest’anno, sono costati meno della metà della cifra spesa nel 2012 e meno di un terzo rispetto al 2009, solo per citare un esempio", ha detto il capogruppo Pd Elisabetta Mengoni.