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Lombardia, la Regione va al Family day (e accende il Pirellone): polemiche (FOTO)

Il dibattito sulle unioni civili in corso al Parlamento arriva anche in Lombardia. La Regione ha aderito ufficialmente al “Family day” del 30 gennaio, in difesa della famiglia tradizionale: una scritta ha illuminato anche il Pirellone. Critiche dall’opposizione e dall’Arcigay. La risposta del coordinamento Arcobaleno è un flashmob previsto sabato a Milano a sostegno delle unioni civili.
A cura di Francesco Loiacono
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Il Pirellone con la scritta pro Family day (da Twitter)
Il Pirellone con la scritta pro Family day (da Twitter)

C'è molta tensione in Lombardia e a Milano rispetto a quanto avviene e avverrà a Roma sul tema delle unioni civili. Mentre il governo è impegnato sulla discussione del disegno di legge Cirinnà che punta a estendere i diritti civili anche alle coppie di fatto dello stesso sesso, la giunta guidata dal governatore Roberto Maroni ha confermato la sua presenza ufficiale al Family day che si terrà a Roma il 30 gennaio, ed è una sorta di contro-manifestazione per difendere i diritti delle cosiddette "famiglie naturali" che, va detto, nessuno mette in dubbio. Il gonfalone con la "rosa camuna", simbolo della Lombardia, sfilerà a Roma assieme a una delegazione di consiglieri e assessori, mentre nel capoluogo lombardo le finestre del Pirellone sono state già illuminate a partire da venerdì sera per formare la scritta "Family day".

Le critiche dell'Arcigay

Per evitare che l'opposizione, che ha criticato fortemente la scelta della giunta, potesse boicottare l'iniziativa, sono state illuminate solo le finestre dal diciottesimo piano in su, ossia quelle degli uffici che ospitano i partiti di maggioranza. Maroni ha difeso la scelta di far partecipare ufficialmente la Regione al Family Day dicendo che si è mosso "nel solco della Costituzione". La risposta al governatore è arrivata dall'Arcigay, il cui segretario nazionale Gabriele Piazzoni ha definito "spiacevole" il fatto che "la Regione partecipi a una manifestazione non a favore, ma contro qualcuno". L'assessore regionale alla Cultura Cristina Cappellini, una dei più strenui difensori della cosiddetta famiglia tradizionale, ha detto che il ddl Cirinnà è una legge subdola perché apre il campo alle adozioni da parte dei gay, incentivando a suo dire le pratiche dell'utero in affitto che schiavizzano molte donne in tutto il mondo.

Sabato alle 14.30 flashmob pro unioni civili

In risposta alla posizione assunta dalla Regione, sabato a Milano il coordinamento Arcobaleno ha indetto un flashmob in piazza Scala a favore delle unioni civili: "E' l'ora dei diritti e dell'uguaglianza – è il motto degli organizzatori -, il desiderio di ogni genitore è che i propri figli possano crescere in un Paese in cui tutti abbiano gli stessi diritti e i medesimi doveri". Alla manifestazione, che partirà alle 14.30, è prevista la presenza del sindaco Giuliano Pisapia e dei candidati alle primarie di centrosinistra. Il flashmob, dal titolo "Svegliati Italia", è in contemporanea con cento piazze italiane e straniere.

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