Lombardia, Gallera: “Da oggi controlli febbre sui luoghi di lavoro”. Parrucchieri verso riapertura
Parla di "dati positivi" l'assessore regionale al Welfare della Lombardia Giulio Gallera, riferendosi a quelli relativi all'emergenza Coronavirus diffusi ieri da Regione Lombardia: 282 casi giornalieri per un totale di 81.507, 62 decessi che portano a quasi 15mila il numero delle persone morte dall'inizio della pandemia e l'aumento di coloro che sono ricoverati in terapia intensiva, un più 18 che non si vedeva da settimane. "Ma è comunque un dato tranquillo – ha detto l'assessore a "Mattino 5″, su 5.400 persone ricoverate può esserci che qualcuno si aggravi, non è quello un campanello di allarme. Finché i dati continuano a ridursi così la situazione è positiva".
Da oggi obbligo di misurare la temperatura sui luoghi di lavoro
Il titolare dell'assessorato alla Salute ha affrontato due temi di cui inevitabilmente si discuterà nei prossimi giorni: gli effetti del graduale allentamento del lockdown dello scorso 4 maggio e le ulteriori riaperture in programma. "Quello che è successo con la riapertura lo vedremo tra 10-15 giorni – ha detto l'assessore a proposito del primo argomento – saremo molto attenti, c'è un monitoraggio continuo e l'obbligo di misurare la temperatura nei luoghi di lavoro che si avvia da oggi (previsto dalla delibera regionale dello scorso giovedì) sarà utilissimo perché ci aiuta a incrociare dati sul territorio".
Se ci sarà rispetto delle regole di sicurezza attività potranno riaprire
Sul fronte delle riaperture Gallera ha ripetuto ciò che dice ormai da giorni: "Vogliamo farlo in sicurezza ma vogliamo farlo". Il tema è "non quando ma come, è chiaro che forse se alcune attività avranno individuato delle modalità di lavoro e di apertura con il rispetto delle regole di sicurezza potranno aprire, quindi, immagino forse i parrucchieri", ha annunciato l'assessore, paventando dunque la possibilità che possano aprire anche prima della data individuata dal governo, e cioè l'1 giugno. Discorso diverso per bar e ristoranti, che "sono i luoghi più sensibili", a detta di Gallera: "C'è un tavolo con le categorie produttive, vedremo se ci sono protocolli che garantiscono la sicurezza", ha comunque concluso l'assessore, rimandando dunque ai prossimi giorni decisioni in tal senso.