Lombardia, bocciato referendum anti-moschee proposto dalla Lega
L'ufficio legislativo della Regione Lombardia ha bocciato il referendum anti-moschee proposto dalla Lega Nord. Secondo il quotidiano Repubblica, gli avvocati della Regione, il cui parere era stato chiesto dal Partito democratico, hanno evidenziato almeno tre elementi che renderebbero inapplicabile la proposta dei consiglieri del Carroccio, lo stesso partito del presidente della Regione Roberto Maroni. Il primo riguarderebbe la natura del referendum, che nelle idee dei leghisti dovrebbe essere vincolante. Per gli avvocati del Pirellone però, i referendum comunali sono unicamente consultivi, e non possono essere vincolanti in nessun caso. In secondo luogo, il referendum proposto dalla Lega sarebbe discriminatorio, perché prenderebbe in esame unicamente luoghi di culto non cattolici. Ultimo elemento critico, secondo gli avvocati, è il fatto che spetterebbe a ciascun Comune interessato valutare il carattere religioso delle associazioni che promuovano la costruzione di un luogo di culto, un punto giudicato incostituzionale.
Le prime reazioni alla bocciatura del referendum anti-moschee
Il parere degli avvocati della Regione arriva in un momento in cui il livello della polemica sulla possibile costruzione di moschee in Lombardia è molto alto. Al centro della discussione, in particolare, la situazione del capoluogo, Milano, città nella quale la giunta Pisapia ha da poco stabilito i criteri e le aree dove potranno sorgere luoghi di culto non cattolici. Il bando che sarà pubblicato a breve dalla giunta prevede che ciascuna confessione religiosa, iscritta nell'apposito albo del Comune di Milano, non potrà ottenere più di due spazi. Prevedibile dunque, anche in base al numero dei fedeli, che i musulmani ne potranno ottenere due. A livello comunale l'opposizione è insorta e annuncia battaglia. In zona 2, area nella quale ricade via Esterle, una delle vie su cui sorgeranno i luoghi di culto, sono già state presentate due mozioni contrarie alla moschea che però non sono state discusse dal consiglio, scatenando polemiche. Dagli ambienti del Pirellone invece sono iniziati ad arrivare i primi commenti sulla bocciatura del referendum. Il capogruppo del Carroccio Massimiliano Romeo ha ricordato che i pareri degli avvocati della Regione non sono vincolanti, e che è la politica a fare le leggi e non i tecnici. Voci di dissenso sull'iniziativa della Lega si sono però levate anche all'interno della maggioranza, tra le file del Nuovo Centrodestra.