Lodi, quinto caso di “febbre del Nilo”: infettato un 40enne

Quinto caso di "febbre del Nilo" a Lodi. Nessun allarmismo, però: l'ultima persona ad aver scoperto di avere la malattia infettiva, un 40enne, non è infatti grave. L'uomo, volontario dell'Avis, si è reso conto di essere malato dopo aver donato il sangue al centro trasfusionale di via Mosè Bianchi, qualche giorno fa. Dalle analisi del suo plasma è emersa la positività al virus, che come si è scoperto viene trasmesso dalle zanzare notturne diffuse nella pianura Padana, le "Culex pipiens". Il 40enne aveva iniziato ad accusare i primi sintomi della malattia, che si può sviluppare anche come una normale febbre prolungata per molti giorni. Una cura a base di antibiotici, sotto il controllo dell'Azienda sanitaria locale, sembra aver già fatto effetto: l'uomo sarebbe infatti avviato verso la piena guarigione.
Lodi, quinto caso di "febbre del Nilo": infettato un 40enne
Un piccolo campanello d'allarme, comunque, c'è: quello registrato è infatti il quinto caso del "West Nile Virus" nel lodigiano. Gli ultimi due casi, che hanno coinvolto due uomini di 69 e 70 anni della Bassa lodigiana, sono stati più seri, con i pazienti ricoverati nel reparto Malattie infettive dell'ospedale di Sant'Angelo Lodigiano. La "febbre del Nilo" è una patologia da non sottovalutare: se non curata adeguatamente e in associazione ad altri deficit nel paziente può causare gravi complicanze e condurre persino alla morte.