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Lodi, mensa scolastica vietata ai bambini stranieri. Pd: “La politica dell’odio genera mostri”

Il Pd si è espresso sulla questione delle mense vietate ai bambini stranieri a Lodi. Il nuovo regolamento del Comune ha di fatto reso inaccessibile il servizio ai figli delle famiglie extracomunitarie. Dura la critica dell’ex premier Matteo Renzi che ha definito il provvedimento “disumano”. Sulla stessa linea il segretario del Pd, Maurizio Martina che ha chiesto chiarimenti al sindaco e al ministro Bussetti.
A cura di Alessia Rabbai
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"Se c'è discriminazione c'è razzismo". Così commenta il Pd il nuovo regolamento del Comune leghista di Lodi che, di fatto, rende inaccessibile la mensa scolastica ai bambini stranieri. "Vedere dei bambini discriminati alla mensa scolastica per ragioni economiche fa male al cuore – ha detto Matteo Renzi – La politica basata sull'odio e sulla paura genera mostri. Quello che sta accadendo a Lodi per me è disumano". La posizione dell'ex premier è chiara e l'ha espressa pubblicamente sulla sua pagina Facebook: "Dicono: zitti voi, siete minoranza. Sì, siamo minoranza. Ma non staremo zitti, non rinunceremo mai a essere civili. A essere umani. Chiamiamo le cose con il loro nome: quella di Lodi è una vergogna nazionale". Sulla stessa linea anche il commento del segretario del Pd, Maurizio Martina, che ha lanciato un appello al sindaco di Lodi e al ministro Bussetti, chiedendo chiarimenti: "Ho solo una domanda: come fa ad addormentarsi sereno un sindaco che caccia bambini da una mensa scolastica? A quale livello di meschinità siete arrivati? Cosa aspetta il governo a intervenire? Ministro Bussetti risponda subito alle interrogazioni urgenti del Pd e fermi questa vergogna. Subito".

Mensa vietata ai bambini stranieri a Lodi

A Lodi alcuni bambini figli di famiglie con anche un solo membro extracomunitario non possono più accedere alle mense scolastiche e si devono accontentare dei panini da casa. È l’effetto del nuovo regolamento sui servizi accessori alla scuola approvato dalla giunta di centrodestra, guidata dalla sindaca della Lega, Sara Casanova. Il regolamento impone alle famiglie di produrre documentazioni sull’assenza di reddito e proprietà rilasciate dai Paesi d’origine, che però in molti casi non rilasciano tali documentazioni e sono dunque costrette a optare per il pasto da casa per i loro figli, che si vedranno discriminati rispetto ai loro compagni italiani. Mentre la giunta fa muro e in attesa dell'udienza al tribunale civile di Milano sulla vicenda, attesa per il 6 novembre, un'associazione creata per sostenere le famiglie extracomunitarie penalizzate ha lanciato una raccolta fondi.

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