Lodi, la donna entrata in tribunale col coltello aveva perso una supplenza

Maria Rosa Capasso, la 38enne che martedì scorso era riuscita a entrare nel tribunale di Lodi con un coltello con l'intenzione di aggredire il sostituto procuratore Alessia Menegazzo, aveva fatto ricorso per aver perso una supplenza. "La donna – racconta Vanna Alquati, preside del liceo di Codogno nel quale Capasso aveva insegnato per circa tre mesi alla fine del 2014 – aveva fatto ricorso alla scuola di Codogno perché, pur essendo in graduatoria, aveva perso una supplenza alla fine dello scorso anno". Era questa dunque la causa giudiziaria che era divenuta un cruccio per la 38enne originaria di Nola, in provincia di Napoli, e che l'aveva portata l'altro giorno a prendere un treno per cercare di incontrare il magistrato che se ne stava occupando.
"Nella vicenda che ha portato la donna a fare ricorso – ha spiegato il procuratore capo della Repubblica di Lodi, Vincenzo Russo – lei aveva evidenziato anche profili penali oltre che civili". L'interrogatorio di garanzia della 38enne di Nola, che verrà condotto dal giudice per le indagini preliminari Isabella Ciriaco, è in programma nella giornata di giovedì.
La vicenda
Martedì mattina Maria Rosa Capasso era riuscita a superare i controlli di sicurezza del tribunale con un coltello nella borsa grazie ai metal detector e agli scanner rotti. Dopo aver atteso che aprisse la segreteria della Menegazzo, la 38enne aveva perso la pazienza, chiedendo insistentemente alla sua assistente di farla entrare e poi aggredendola a calci e pugni. A quel punto era arrivata anche il magistrato, che aveva ricevuto un pugno nella colluttazione. Per riportare la calma erano intervenuti polizia giudiziaria e carabinieri, che avevano bloccato la donna mentre stava frugando nella borsa, in cerca dell'arma.