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Liste d’attesa troppo lunghe nella Sanità: ecco il piano di Regione Lombardia per ridurle

Nell’ultima seduta prima del voto del prossimo 4 marzo, la giunta della Regione Lombardia ha stanziato 11 milioni di euro per tagliare le liste d’attesa nella Sanità. L’assessore Gallera promette: “Massimo 30 giorni per le visite più richieste”. Lanciato anche un sito web. Le opposizioni: “Mossa elettorale”.
A cura di Francesco Loiacono
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La Regione Lombardia interviene contro le liste d'attesa troppo lunghe nella sanità. Un'operazione che, per via della vicinanza con il voto del prossimo 4 marzo, rischia di essere percepita come un'operazione elettorale: e infatti non sono mancate le critiche in questo senso da parte delle opposizioni. Al netto delle polemiche, comunque, sul tavolo vi sono anche dei numeri e dei dati concreti: si tratta degli 11 milioni di euro stanziati dalla Regione per consentire agli ospedali lombardi di aumentare il numero di appuntamenti e del sito internet "www.prenotasalute.regione.lombardia.it", che almeno nelle intenzioni promette ai cittadini di far conoscere in tempo reale le disponibilità delle varie strutture, sia pubbliche sia private, snellendo così le procedure di prenotazione.

Gallera: Massimo 30 giorni di attesa per le visite più richieste

La novità è stata annunciata dall'assessore al Welfare Giulio Gallera, che parla di "un'altra promessa fatta e mantenuta: 11 milioni di euro per ridurre, a un massimo di 30 giorni, l’attesa per le visite più richieste per le quali sono necessari tempi molto lunghi e un sito internet www.prenotasalute.regione.lombardia.it , sempre aggiornato, che consente a tutti i cittadini lombardi di conoscere le disponibilità di appuntamento di tutte le strutture sanitarie, pubbliche e private. Questa è la buona sanità lombarda che vogliamo continuare a mantenere eccellente", conclude Gallera. Il provvedimento, con le nuove regole per gli ospedali, è stato approvato nel corso dell'ultima seduta di giunta della legislatura guidata dal governatore uscente Roberto Maroni, prima del "liberi tutti" che ha dato ufficialmente inizio alla campagna elettorale. Dal canto loro, ospedali pubblici e strutture private dovranno aggiornare quotidianamente le proprie disponibilità, informando il cervellone elettronico alla base del nuovo sito web.

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