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Lingua araba in classe, il sindaco di Cernusco: “Orgoglioso di una città aperta e solidale”

“Cernusco sul Naviglio è una città aperta e solidale: teniamo i bambini fuori dalla battaglia politica”. Il sindaco Ermanno Zacchetti interviene sulle polemiche nate dall’iniziativa di una scuola primaria che ha organizzato ore di mediazione culturale che prevedevano lezioni di lingua e cultura araba. Lo scopo dell’attività era quello di favorire l’integrazione di una bambina nata in Italia, ma di origine egiziana. Alcuni genitori e la consigliera comunale leghista Paola Malcangio hanno protestato denunciando un’operazione “non corretta”. Per il primo cittadino del comune dell’hinterland a est di Milano si tratta di una “polemica strumentale e poco costruttiva”.
A cura di Simone Gorla
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"Come ogni giorno, anche oggi sono orgoglioso di essere il sindaco di una città dove l’integrazione, l’innovazione, le azioni delle scuole vanno nella direzione di un vivere condiviso, nel rispetto dei valori e delle culture". Il sindaco di Cernusco sul Naviglio, Ermanno Zacchetti, è intervenuto così per mettere fine alle polemiche su una lezione di lingua e cultura araba che si è svolta in una classe di seconda elementare. Un'attività pensata per favorire l'integrazione di una bambina di origine egiziana, nata in Italia, finanziata con i fondi del distretto socio-sanitario (che comprende altri otto comuni della zona della Martesana) destinati a interventi sui servizi sociali, tra cui anche quelli per progetti di integrazione. "Cernusco sul Naviglio è una città aperta e solidale: teniamo i bambini fuori dalla battaglia politica", continua il primo cittadino del Partito democratico

Il sindaco: Teniamo fuori i bambini dalla battaglia politica

L'iniziativa non è piaciuta alla consigliera comunale leghista, Paola Malcangio, che ha parlato di "progetti buttati lì alla fine dell’anno lasciano il tempo che trovano" e ha annunciato un'interpellanza al primo cittadino. La consigliera critica l'idea di una lezione di cultura araba, sostenendo che "in quella classe sono presenti alunni di diversi paesi ma il progetto riguarda solo l’arabo. Non mi sembra corretto". L'amministrazione comunale sottolinea invece che "se un domani ci sarà un bambino di un'altra nazionalità con le stesse necessità i fondi potranno essere utilizzati anche per lui". Per il sindaco quella sollevata è quindi "una polemica strumentale e poco costruttiva". L'Istituto comprensivo Rita Levi Montalcini "ha fatto richiesta per accedere al servizio di mediazione culturale, come prevede l'autonomia scolastica" e ha ottenuto il finanziamento. Il costo dell'attività, affidata alla cooperativa Farsi prossimo attraverso un bando, è stato comunque molto limitato: 120 euro.

La nota del sindaco Zacchetti

Nella nota il sindaco ha poi precisato quale è stata la natura dell'iniziativa che si è svolta all'interno dell'istituto Levi Montalcini: "Nessuna lezione di arabo, ma una sorta di laboratorio in cui probabilmente sono stati anche fatti esempi di parole in altra lingua, ma che sono certo non aveva altro fine che far conoscere una cultura altra rispetto a quella italiana". Il primo cittadino ha poi aggiunto: "Personalmente trovo costruttivo e anzi occasione di crescita per i bambini, poter dialogare insieme a un mediatore sulla cultura dei propri compagni, qualunque essa sia: ben vengano dunque insegnanti che chiedono il supporto di esperti di questo tipo per allargare la conoscenza dei nostri bambini". Questa la nota integrale del sindaco di Cernusco sul Naviglio:

"Tra ieri e oggi Cernusco sul Naviglio è stata al centro del dibattito politico nazionale per una interpellanza presentata dalla consigliera comunale Paola Malcangio in quota Lega in cui chiede spiegazioni su un intervento di mediazione culturale a favore di una bimba di origini egiziane nata in Italia che frequenta l’istituto Rita Levi Montalcini. Tengo a chiarire prima di tutto la questione a livello amministrativo ed istituzionale, per poi fare una riflessione di tipo politico. L’intervento in questione è stato richiesto direttamente dalla scuola che, in base all’autonomia scolastica, può decidere di attivare o meno percorsi rivolti ai propri alunni. Tale intervento di mediazione culturale è stato rivolto a una bimba nata in Italia ma di origini egiziane per permettere ai bambini di fare domande e confrontarsi sulla cultura e sulla tradizione della loro compagna. Nessuna lezione di arabo dunque, ma una sorta di laboratorio in cui probabilmente sono stati anche fatti esempi di parole in altra lingua, ma che sono certo non aveva altro fine che far conoscere una cultura altra rispetto a quella italiana. La spesa sostenuta per questo intervento (120 euro circa per 4 ore) è finanziata sì dal Comune di Cernusco sul Naviglio, ma attraverso un contributo che ogni anno l’Amministrazione corrisponde al Distretto 4 di cui fanno parte, insieme al comune di Cernusco, anche altri otto comuni della zona della Martesana che insieme coordinano progetti di tipo sociale su tutti i territori. All’interno dei servizi erogabili, ci sono anche gli interventi di mediazione culturale affidati attraverso gare d’appalto pubbliche a cooperative o società che partecipano con i loro progetti ai bandi.

Questi i fatti, che da soli bastano a smentire categoricamente l’ipotesi avanzata dalla consigliera sull’irregolarità di spesa del servizio. Aggiungo a questo punto alcune riflessioni. La prima: personalmente trovo costruttivo e anzi occasione di crescita per i bambini, poter dialogare insieme a un mediatore sulla cultura dei propri compagni, qualunque essa sia: ben vengano dunque insegnanti che chiedono il supporto di esperti di questo tipo per allargare la conoscenza dei nostri bambini. La seconda: trovo strumentale e assolutamente fuori luogo la polemica che la consigliera Malcangio ha voluto innescare. Quanto si svolge in aula è competenza di insegnanti e Presidi, di certo non della politica. Nelle nostre scuole si coniuga da sempre innovazione, didattica di alto livello, rispetto delle differenze, utilizzo di strumenti diversi per la diffusione del sapere e molto altro, e lo si fa bene: di certo Presidi e insegnanti non hanno bisogno di lezioni da parte della politica per svolgere bene il loro mestiere che già fanno egregiamente. Un ultima considerazione: la consigliera comunale Malcangio sa bene che Cernusco sul Naviglio è una città aperta e solidale, in cui l’integrazione è portata avanti con azioni concrete e senza troppi sensazionalismi ogni giorno, dentro le scuole come sui campi da calcio e nelle piazze. Non saranno certo polemiche strumentali che fanno parlare (male) della nostra città a cambiare le persone che compongono e costruiscono ogni giorno questa comunità. Cernusco sul Naviglio è Città Europea dello Sport per il 2020: che la consigliera Malcangio sappia che da qui a un anno potrebbero arrivare molti stranieri, forse sapere qualche lingua in più oltre che l’Italiano sarà utile a tutti noi".

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