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Licenze sospese ai bar frequentati da pregiudicati, il titolare di un locale di Milano: “È assurdo”

Sulla base dell’articolo 100 del Tulps, il Testo unico sulle leggi di pubblica sicurezza il cui impianto originario è stato emanato durante il Fascismo, la questura può sospendere momentaneamente la licenza ai gestori dei locali abitualmente frequentati da pregiudicati. Fanpage.it ha intervistato il gestore di due locali milanesi per capire come il titolare di un bar viva questa norma: “È assurdo, noi offriamo un servizio pubblico e non possiamo in alcun modo monitorare i trascorsi di chi frequenta i nostri locali”.
A cura di Filippo M. Capra
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Tre dei bar chiusi ultimamente dal questore a Milano
Tre dei bar chiusi ultimamente dal questore a Milano

Bar chiusi e licenze sospese per clientela inadeguata. I gestori dei locali sono in balìa dei trascorsi delle persone che li frequentano, attentamente controllati dalla polizia, che si riserva il diritto di applicare l'articolo 100 del Tulps (Testo unico sulle leggi di pubblica sicurezza) secondo cui un'attività può essere sospesa se la polizia attesta che clienti abitudinari hanno precedenti penali. La norma (il cui impianto originario è stato emanato nel 1931, in pieno Fascismo) è uguale per tutti e non fa differenza tra i gestori che non hanno a che vedere con alcuno dei loro clienti dalla fedina penale sporca e chi invece ne è complice o frequentatore, penalizzando di conseguenza i primi. Dopo l'ultimo provvedimento del genere contestato a un bar di Milano dal questore, Fanpage.it ha contattato Paolo Sassi, gestore dei locali Memà e Lecco-Milano, per capire come un commerciante privato viva il timore di vedersi abbassare le serrande per via dei precedenti di parte della clientela.

Signor Sassi, oltre ai controlli di routine di Asl e Nas, quando vi fa visita la polizia?

Solitamente per i reclami dei residenti della zona, altre volte si presentano in borghese per controllare che sia tutto ok. In qualche occasione è capitato che non mirassero a noi in quanto locale, ma perquisendo alcuni dei clienti presenti.

Proprio i clienti potrebbero indurre la questura a sospenderle la licenza, se riconosciuti pregiudicati e affezionati ai suoi locali. Che ne pensa?

È assurdo, noi siamo dei privati che offrono un servizio pubblico e non possiamo in alcun modo monitorare i trascorsi di chi frequenta i nostri locali. E poi, non è nemmeno di mio interesse sapere cosa fa uno, se entra e mi chiede un caffè io per legge glielo devo servire. Un cliente può essere allontanato, tramite intervento delle forze dell'ordine, solo se è molesto nei confronti di chi lavora o di chi a sua volta è cliente. Ad esempio, se io noto che uno scippatore o un soggetto che non mi convince entra nel mio locale, posso tenerlo d'occhio a distanza ma in nessun caso – se non per difesa personale – posso permettermi di alzargli le mani o allontanarlo. La sicurezza la deve tutelare lo Stato, non io commerciante onesto.

E se il proprietario fosse effettivamente in rapporto con tali pregiudicati?

In quel caso la chiusura avrebbe un senso, ma deve essere dimostrato che uno o più individui del locale hanno instaurato rapporti con i soggetti controllati dalla polizia.

A lei è mai stato chiuso un locale per l'applicazione dell'articolo 100?

No, ma di controlli ne ho a non finire ed è giusto così. Però se dovesse succedere io farei ricorso e successivamente chiederei alla polizia di tutelarmi in quanto commerciante perché non è detto che gli stessi clienti non possano poi prendere di mira me e la mia attività.

Crede che possa pesare la brutta fama che locali e discoteche si portano storicamente dietro?

Sì, certamente, c'è sempre stato pregiudizio su questo tipo di attività tra spaccio, consumo di droga, esagerazioni di ogni tipo. Ripeto, io non sono in alcun modo tenuto a conoscere la storia giudiziaria dei miei clienti, abitudinari o meno. Non posso pagare io per reati passati commessi da altri.

Quali contromisure può prendere un commerciante per proteggere la sua attività?

Può ingaggiare un servizio di security che però non può fare granché se non arginare il flusso di persone che vogliono entrare o controllare che le persone si comportino bene. Però solo i pubblici ufficiali possono "mettere le mani addosso" a qualcuno per preservare la sicurezza degli altri, nessun altro.

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