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Legionella a Bresso, 33 contagiati e tre morti. Tracce del batterio a casa di una vittima e in una fontana

Sono saliti a 33 i casi di legionellosi verificatisi negli ultimi giorni a Bresso, a nord di Milano. Tre delle persone contagiate, tutte anziane, sono purtroppo morte. Nell’abitazione di una delle vittime e in una fontana pubblica, ora chiusa come tutte le altre, sarebbero state trovate tracce del batterio della legionella: si attendono i confronti con i batteri trovati nei pazienti per per capire se vi sia un rapporto di causa-effetto. Intanto oggi e domani saranno allestiti gazebo informativi vicino a supermercati e alle Poste.
A cura di Francesco Loiacono
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L'ultimo bilancio aggiornato a questa mattina sui casi di legionellosi che hanno colpito Bresso, a nord di Milano, è di 33 persone contagiate e tre morti: "Con sei nuove segnalazioni, tra ieri sera e questa mattina, sono 33 i cittadini di Bresso che hanno contratto il batterio della legionella – ha spiegato l'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera – Tre di loro si sono presentati all'ospedale Bassini, fortunatamente in buone condizioni, tanto che solo uno di loro è stato ricoverato e gli altri due hanno ricevuto la terapia antibiotica da fare a casa; due si sono rivolti all'ospedale Niguarda, ricoverati, ma sempre con un quadro clinico non preoccupante; uno si trova ricoverato all'ospedale Mater Domini di Catanzaro". Le persone decedute, che rientrano nel computo totale dei casi, erano tutte anziane: un uomo di 94 anni e due donne di 94 e 84 anni. Proprio nell'abitazione di una delle vittime sarebbero state trovate tracce del batterio della legionella: si attendono i confronti col tipo di batterio trovato nei polmoni del paziente per poter affermare con sicurezza che vi sia un rapporto causa-effetto. Tracce della legionella sarebbero state trovate anche in una fontana pubblica di Bresso, nel frattempo chiusa come tutte le altre fonti della cittadina: servirà però ancora qualche giorno per capire se l'acqua della cosiddetta fontana "del Mappamondo" abbia contagiato qualcuno. In totale sono circa 150 i campioni che sono stati raccolti dai tecnici dell'Agenzia per la tutela della salute, impegnata nei controlli a tappeto in questi giorni complicati. L'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Simone Cairo, è impegnata a informare la popolazione sui rischi di contagio e sulle modalità per prevenirlo: in quest'ottica da ieri e per le giornate di oggi e domani, sabato 28 luglio, sono stati allestiti dei gazebo informativi presso i supermercati Esselunga e Lidl e vicino all'ufficio postale della cittadina.

"L'Amministrazione  esprime il proprio cordoglio ai famigliari delle persone decedute a causa del batterio della legionella – si legge in una nota pubblicata sul sito del Comune – Si continua a monitorare la situazione, mettendo in campo tutte  le iniziative atte a prevenire il batterio. Per questo, la Ats della Città Metropolitana di Milano – Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria – è tempestivamente intervenuta, effettuando i campioni ambientali per la ricerca dell'agente patogeno e si è in attesa dei risultati. In accordo con l'assessore al Welfare di Regione Lombardia  Giulio Gallera, è stata costituita una task force presso il Municipio che sta coordinando gli interventi e fornendo le informazioni ai cittadini. È stato attivato un tavolo di lavoro con gli Amministratori dei condomini, nei quali si sono verificati i casi di legionellosi, per concordare gli interventi di sanificazione e bonifica necessari". Sono già una ventina gli appartamenti che sono stati sanificati: è nelle tubature domestiche che si anniderebbe il batterio (che prolifera nell'acqua tra i 25 e i 45 gradi e si diffonde per inalazione), dal momento che le verifiche effettuate dal Cap (il Consorzio dell'acqua potabile) nell'acquedotto in 13 diversi punti della città hanno dato esito negativo. Sulle cause dei numerosi casi, che hanno colpito Bresso a distanza di quattro anni, indaga anche la magistratura: il procuratore aggiunto di Milano, Tiziana Siciliano, ha aperto un'inchiesta al momento senza ipotesi di reato né indagati: il sospetto del magistrato, stando a quanto riporta il "Corriere della sera", è che la fonte del contagio possa essere in punti o luoghi di aggregazione della cittadina.

Cos'è la legionella

La Legionella pneumophila è un batterio che vive in ambienti umidi e caldi dove prolifera. Il batterio causa la legionellosi, una malattia che si manifesta con diversi sintomi come febbre, brividi e tosse. Non si trasmette da persona a persona, attraverso gli alimenti né bevendo e utilizzando l'acqua per alimenti, ma solo per inalazione, ad esempio attraverso le goccioline di vapore. D'estate, dunque, considerando le alte temperature, è più probabile che il batterio, che può proliferare all'interno delle condutture, nei serbatoi d'acqua o nei sanitari delle abitazioni, si diffonda.

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