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Lecco, caso di tubercolosi in una scuola di Merate: scattano i controlli su 80 persone

Ottanta persone tra studenti e professori saranno sottoposti a controlli dopo che un alunno di una scuola superiore di Merate, in provincia di Lecco, è risultato positivo alla tubercolosi. L’Ats della Brianza ha immediatamente disposto i test per verificare se altre persone siano state contagiate dal batterio. Le analisi saranno effettuate direttamente a scuola.
A cura di Simone Gorla
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immagini di repertorio
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Caso di tubercolosi in una scuola superiore in provincia di Lecco. Uno studente dell'istituto tecnico Francesco Viganò di Merate è ricoverato in isolamento all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo dopo aver contratto la malattia. Il ragazzo si sentiva male da giorni e alla fine è stato ricoverato. Ieri, giovedì 30 maggio, gli è stata diagnosticata la Tbc. Era da poco rientrato da una gita a Roma con un'altra classe. Sono scattati così i controlli da parte dell'Azienda sanitaria territoriale della Brianza, che sottoporrà a controlli studenti, professori e tutte le persone che sono venute a contatto con il ragazzo. In caso di necessità saranno a loro volta sottoposti alla necessaria profilassi.

Ottanta persone saranno sottoposte ai test

In tutto un'ottantina di persone, tra studenti, docenti e altro personale, saranno sottoposte ai test, effettuati direttamente nell'istituto. Il test di Mantoux, uno dei più economici e diffusi al mondo, consiste nell'iniezione intradermica, ovvero tra gli strati del derma dell'avambraccio, di derivati proteici purificati della tubercolina, per valutare la reazione locale dell'organismo a distanza di alcuni giorni. La preside della scuola è stata contattata dall'Ats e nel pomeriggio di ieri tutti gli alunni e le loro famiglie sono stati informati.

A gennaio un caso di tubercolosi in un asilo Gardone Valtrompia, nel Bresciano.

Nel mese di gennaio un episodio analogo si era verificato a Gardone Valtrompia, nel Bresciano. Più di 70 bambini e 20 adulti erano stati sottoposti al test di Mantoux, per accertare che non fossero stati contagiati dal batterio della turbercolosi, dopo che un loro compagno di asilo era risultato positivo alla malattia. Gli esami risultarono comunque tutti negativi al batterio Mycobacterium tubercolosi, tranne che per la madre del piccolo contagiato.

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