Le strade di Milano sono un colabrodo: dieci milioni di danni dopo le esondazioni
L'eccezionale ondata di maltempo e le esondazioni che hanno colpito Milano due volte nel giro di quatro giorni sono ormai alle spalle. Ma la città è ancora alle prese con i danni provocati dall'acqua: centinaia le strade rovinate, ormai ridotte a un colabrodo. Le buche sono apparse in ogni zona, specie nei quartieri finiti sott'acqua (Niguarda, Isola, Ponte Lambro), ma non solo. Non si tratta solo di una questione estetica: le piene del Seveso e del Lambro hanno fatto sprofondare alcuni tombini, provocato avvallamenti e creato crepe sui binari del tram, con possibili ripercussioni anche sulla sicurezza della circolazione di mezzi di trasporto pubblici e privati. Per questo, l'assessore ai Lavori pubblici del Comune di Milano, Carmela Rozza, lancia l'allarme: "L'alluvione ha provocato danni per oltre 10 milioni di euro fra scuole, strade, edifici pubblici con le centraline dell'elettricità in tilt. Cifra inserita nella richiesta di stato di calamità naturale".
Danni del maltempo: le segnalazioni dei milanesi
In attesa che arrivino i primi fondi promessi dal Comune – che si riferiscono, però, anche alle esondazioni dello scorso luglio – sono gli stessi milanesi a segnalare le situazioni di maggior disagio: dai crateri in viale Vitruvio, via Plinio, piazzale Bacone, viale Bianca Maria e viale Piave alle strade ancora sporche di fango a Niguarda, nonostante le operazioni straordinarie di pulizia da parte di Amsa. Questione di tempo, secondo l'assessore Rozza: "Già il giorno seguente l'esondazione i reparti erano in azione per colmare le buche in tutta Milano. A Niguarda e Isola lavoriamo da domenica scorsa, coprendole man mano che è spazzato il fango. Abbiamo ripristinato le arterie disastrate, come via Ciriè, e inseriremo Zona 9 nelle priorità per un restyling completo da aprile, accanto alle Zone 1, 7, 8, nevralgiche per Expo". Risultano dissestate – e pericolose, anche alcune strade in pieno centro, come Foro Bonaparte, dove sono saltati i masselli. "I disagi maggiori sono nelle arterie non ancora rifatte, fra le 750 comprese nel Piano dei lavori pubblici", precisa l'assessore, che ha invitato i cittadini a continuare a segnalare tutte le criticità all'Ufficio reclami on line del Comune.