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Lavoro, a Milano la protesta dei dipendenti Euronics a rischio: “Ci avete lasciato in mutande”

È stata rinviata a lunedì 13 gennaio la decisione del tribunale di Milano sul futuro del gruppo Euronics-Galimberti, a rischio fallimento. Oggi alcuni lavoratori del gruppo – 258 in totale quelli impiegati tra Lombardia e Veneto – si sono ritrovati in presidio davanti al Palazzo di giustizia con emblematici cartelli: “Ci avete lasciato in mutande”. “La situazione attuale è figlia di un percorso che viene da lontano”, ha spiegato a Fanpage.it il segretario Filcams-Cgil Lombardia Mario Colleoni, auspicando che venga garantita la continuità occupazionale.
A cura di Francesco Loiacono
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La protesta dei dipendenti del gruppo Euronics-Galimberti
La protesta dei dipendenti del gruppo Euronics-Galimberti

Duecentocinquantotto lavoratori, e le relative famiglie, in bilico. Sono i dipendenti del gruppo Euronics-Galimberti, che conta poco più di 10 punti vendita prevalentemente dislocati a Milano e in Lombardia, oltre a un negozio in Veneto. Il gruppo, specializzato nella vendita al dettaglio di prodotti di elettronica, è a rischio fallimento. Nella giornata di oggi, giovedì 9 gennaio 2020, era in programma un delicato incontro al tribunale di Milano per capire se la società potesse essere posta in amministrazione straordinaria: la decisione è stata però rinviata a lunedì 13. I 258 lavoratori "superstiti" (erano 600 nel 2013) attendono con ansia la decisione del giudice. Questa mattina si sono ritrovati in presidio davanti al Palazzo di giustizia milanese, con striscioni e cartelli recanti una scritta emblematica: "Ci avete lasciato in mutande".

Colleoni (Filcams-Cgil): Situazione attuale figlia di un percorso che viene da lontano

Al di là dei toni, non c'è molto da scherzare: da anni i lavoratori del gruppo e le loro famiglie vivono una situazione difficile a causa dell'incertezza sul loro futuro. Per Mario Colleoni, segretario della Filcams-Cgil Lombardia che segue la vertenza Euronics-Galimberti a livello regionale, "la situazione attuale è figlia di un percorso che viene da lontano. Noi riteniamo che sia opportuno un intervento del Mise, il ministero dello Sviluppo economico, perché in una situazione di questa natura noi auspichiamo che ci sia continuità occupazionale – spiega il rappresentante sindacale a Fanpage.it -. Nel caso in cui ci fossero problematiche auspichiamo che siano attivati gli ammortizzatori sociali per tutelare le lavoratrici e i lavoratori". In attesa della decisione del giudice, Colleoni spiega che "la società più volte aveva garantito che sarebbero stati ripianati i debiti e data continuità all'attività, con garanzie che sarebbero state fornite. Una delle responsabilità del gruppo, a nostro avviso, è legata dunque al fatto che non abbia risposto in modo positivo alle promesse fatte, e questo ha non solo alimentato preoccupazioni tra i lavoratori ma ha anche creato situazioni di difficoltà, come quella attuale che stanno vivendo ormai da anni".

Tutto il settore dell'elettronica vive un periodo complicato

Il gruppo Euronics-Galimberti non è comunque il solo, nel settore dell'elettronica di consumo, ad attraversare un periodo problematico: "C'è la necessità di analizzare con attenzione la situazione che il modello sta vivendo – spiega Colleoni – perché l'elettronica e molti store di elettronica è da anni che vivono delle problematiche, sia per via di politiche commerciali non sempre adeguate sia per via del cambiamento dell'offerta sul mercato. È ovvio che anche la competizione di grossi gruppi che attivano processi di vendita online abbia influito, spesso sono gruppi non italiani, l'esempio più banale è Amazon che ovviamente crea una concorrenza importante. Dinanzi a ciò, però, molte aziende che sono all'interno del contesto italico dovranno rivedere la politica commerciale – prosegue il segretario lombardo della Filcams Cgil -. Spesso tutto ciò è stato fatto in ritardo o non è stato fatto". C'è poi un ulteriore elemento di complessità nel contesto: "C'è anche un livello di domanda che non sempre è in crescita: in un Paese dove i salari faticano a crescere è ovvio che l'offerta aumenta non tutti purtroppo potranno in qualche modo resistere all'interno del mercato".

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